m. 312
Etimologia: Achille = bruno, scuro, dal greco
Martirologio Romano: Ad Alessandria d’Egitto, beato Achílleo, vescovo, che rifulse per cultura, fede, condotta di vita e costumi.
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Non si hanno molte notizie sulla sua vita, sebbene sia ricordato da Eusebio, da sant' Atanasio e da Socrate, i quali ne tessono grandi lodi. Secondo Eusebio Achilla fu ordinato sacerdote insieme con san Pietro dal vescovo Teona (282-300) e, prima della sua elezione a vescovo, divenne direttore della celebre scuola di Alessandria, allora rinomata in tutto l'Oriente. Nel 311, quando era già vecchio, succedette nella sede episcopale della stessa città a san Pietro, morto martire per la fede il 25 novembre dello stesso anno. L'episcopato di Achilla ebbe la durata di pochi mesi, perché egli morì il 13 giugno 312, come attesta lo scrittore Severo di al-Asmunayn, autore della storia dei patriarchi copti. Secondo altri, invece, Achilla sarebbe morto il 3 giugno, giorno in cui è commemorato in alcuni sinassari greci. Alla morte di Achilla, poi, fu eletto vescovo di Alessandria sant' Alessandro, che insieme con sant' Atanasio doveva divenire campione della fede cristiana contro Ario.
I copti hanno escluso Achilla dal loro calendario, per la sua supposta condiscendenza verso Ario; secondo alcune fonti, infatti, il celebre eresiarca avrebbe ricevuto proprio da lui il sacerdozio: della validità di questa affermazione non si ha, tuttavia. nessuna prova. Negli antichi martirologi latini Achilla non è ricordato. Adone per primo, nel sec. IX, lo inserì nel suo martirologio, desumendone l'elogio dalla Storia ecclesiastica di Eusebio, e gli assegnò arbitrariamente, secondo il suo metodo, il 7 novembre, giorno in cui è ricordato anche nel Martirologio Romano.
Autore: Filippo Caraffa
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