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Santa Reparata di Cesarea di Palestina Martire

8 ottobre

Cesarea, Palestina, sec. III

La prima testimonianza del culto di santa Reparata risale al IX secolo quando nel «Martirologio di Beda» compare per la prima volta il suo nome all'8 ottobre. Tratta da questo testo la «Passio» della santa ebbe subito molte recensioni, che ci sono pervenute da diverse zone dell'Occidente. La devozione si diffonde in Italia in maniera particolare a Firenze, Atri, Napoli e Chieti. Secondo il «Martirologio Romano» il martirio di santa Reparata avvenne a Cesarea di Palestina sotto l'imperatore Decio a causa del suo rifiuto di sacrificare agli idoli e «fu sottoposta a diverse specie di torture. Fu infine messa a morte con un colpo di clava. Si vide la sua anima uscire dal corpo e salire al cielo sotto forma di colomba». A parte questo riferimento alle persecuzioni del 250-251 non vi sono altre notizie sulla vita della santa. Nell'arte è stata rappresentata in poche ma importantissime opere, i cui autori sono Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Domenico Passignano; opere eseguite tutte a Firenze. (Avvenire)

Emblema: Palma

Martirologio Romano: Commemorazione di santa Reparata, venerata in diversi luoghi come vergine e martire.


Non si trova traccia del culto di s. Reparata prima della metà del secolo IX, quando nel ‘Martirologio di Beda’, compare per la prima volta il suo nome all’8 ottobre, questo manoscritto era proveniente dall’abbazia di Lorsch, nella regione di Würzburg (si tratta dell’attuale ‘Palatino Latino 833’ della Biblioteca Vaticana).
Ma la sua popolarità dovette subito diffondersi, visto il gran numero di recensioni della sua ‘Passio’ che ci sono pervenute da diverse zone dell’Occidente medioevale.
Particolarmente in Italia s. Reparata gode di grande fama e devozione, come a Firenze, Atri, Napoli e Chieti. Il ‘Martirologio Romano’ scrive all’8 ottobre “A Cesarea di Palestina, il martirio di s. Reparata vergine e martire; poiché rifiutava di sacrificare agli idoli, sotto l’imperatore Decio, fu sottoposta a diverse specie di torture e fu infine messa a morte con un colpo di clava. Si vide la sua anima uscire dal corpo e salire al cielo sotto forma di colomba”.
A parte questo, non vi sono altre notizie, nemmeno da parte di Eusebio di Cesarea, che non ignorava i tormenti inflitti ai cristiani, durante la breve persecuzione di Decio (250-251) e che s. Reparata sarebbe stata martire nella sua città episcopale, avrebbe dovuto saperlo.
È stata poi nel tempo confusa con altre sante martiri da parte degli studiosi; ad ogni modo essa è stata rappresentata nell’arte in poche ma importantissime opere, i cui autori sono Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Domenico Passignano; opere eseguite tutte a Firenze.
Questa celebre santa palestinese, ebbe specie nel Medioevo in tutto l’Occidente un diffuso culto, in particolare a Chieti, Napoli, Atri e Firenze, quindi in Italia Centrale; ciò fa supporre che ci sia stato un culto anche a Lucca.
Poi come succedeva spesso, la martire sarà stata ritenuta originaria del luogo dove era venerata. Si pensi che a Chieti si è ritenuto che le reliquie della santa martire fossero proprio lì.
Grandi artisti fiorentini l’hanno raffigurata in celebri opere a Firenze, che non è tanto lontana da Lucca.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-10-29

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