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Beato Paolo (Giuseppe) Dzidzov Sacerdote e martire

13 novembre

Plovdiv, Bulgaria, 19 luglio 1919 - Sofia, Bulgaria, 12 novembre 1952

Martirologio Romano: A Sofia in Bulgaria, beati Pietro Vicev, Paolo (Giuseppe) Džidžov e Giosafat (Roberto Matteo) Šiškov, sacerdoti della Congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione, che, ingiustamente accusati di tradimento sotto un regime ateo e gettati in carcere in quanto cristiani, nel loro combattimento mortale meritarono di ricevere la ricompensa di eternitŕ dei fedeli discepoli di Cristo.


Giuseppe Dzjidzjov nacque nella città bulgara di Plovdiv il 19 luglio 1919, da una famiglia cattolica di rito latino. Dal 1926 divenne allievo della scuola degli Assunzionisti Sant’Andrea nel suo paese natale. Dal 1931 al 1938 studiò nel collegio Sant’Agostino, sempre nella medesima città. Il 2 febbraio 1938 entrò finalmente come aspirante Assunzionista a Noseroa, in Francia, ed assunse il nome religioso di Pavel.
Studiò filosofia e teologia a Lormoa, nei pressi di Parigi, fino al 1942, anno in cui fece la sua professione perpetua.
Costretto poi da una malattia a rientrare in Bulgaria, continuò come studente irregolare gli studi teologici. Il 26 gennaio 1945 a Plovdiv ricevette l’ordinazione presbiterale come sacerdote di rito latino. Fu inviato a Varna per studiare economia e scienze sociali, allo scopo di delegargli in seguito le varie attività relative alle case e la gestione economica della missione. Padre Pavel, studente molto bravo ed attivo, esercitava una positiva influenza sui suoi compagni. Con coraggio non nascose mai le sue idee e convinzioni anticomuniste e quindi, proprio per questo, venne tenuto strettamente sotto controllo dai servizi segreti della nuova dirigenza bulgara.
I suoi superiori gli affidarono dunque l’incarico di economo del collegio Sant’Agostino in Plovdiv e più tardi economo del Vicariato Orientale. Seguito costantemente dalla milizia comunista, durante la notte del 4 luglio 1952 fu arrestato nel seminario assunzionista di Plovdiv, insieme con Padre Kamen Vicev. Pavel Dzjidjov figurava secondo nella lista dei denunciati.
Per lui ed i confratelli Kamen Vitchev e Josaphat Chichkov venne emessa la sentenza di morte il 3 ottobre 1952 e furono fucilati nella notte tra l’11 ed il 12 novembre 1952 a Sofia, capitale bulgara, insieme con il beato vescovo Eugenio Bossilkov. Il luogo della loro sepoltura nel cimitero della città non è mai stato scoperto. I tre sacerdoti martiri sono stati beatificati da Papa Giovanni Paolo II il 26 maggio 2002.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-11-04

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