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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Maria Costanza Zauli Condividi su Facebook Twitter

Serva di Dio Maria Costanza Zauli Fondatrice

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Faenza (Ravenna), 17 aprile 1886 – Bologna, 28 aprile 1954


Sono trascorsi 50 anni che Madre Maria Costanza Zauli è morta e 70 anni, sempre nel 2003, dalla fondazione del suo Istituto: le “Ancelle Adoratrici del Ss. Sacramento”.
Anche lei, nacque come tante altre belle figure della spiritualità ed operosità cattolica, nel secolo XIX, che vide tanti sconvolgimenti politici e sociali, ma anche e soprattutto la nascita di uomini e donne, destinati a lasciare per il futuro, il segno della loro fede cristiana, e della loro abnegazione in ogni campo sociale, assistenziale, religioso.
Palma Pasqua (Palmina) Zauli nacque a Faenza (Ravenna) il 17 aprile 1886 da Giuseppe Zauli e da Rosa Tanesini, in un ambiente familiare ricco di fede; i suoi genitori provvidero a darle un’istruzione in casa nei primi anni di scuola, frequentando saltuariamente qualche mese alla scuola pubblica.
Crebbe comunque intelligentissima e giudiziosa, da suscitare stupore fra i familiari. Già alla Prima Comunione ella si considerò come “fidanzata” con Gesù, al quale aveva promesso la sua vita ed a 13 anni con il consenso del suo confessore, gli offrì il voto di verginità per sempre.
La sua “storia d’amore” con Gesù, sarà il filo conduttore della sua vita; rifiutò ogni proposta di giovani coetanei, perché lei era già impegnata con un “Altro”, e che ciò soddisfaceva il suo cuore per sempre.
A 19 anni il 15 agosto 1905, nella festa dell’Assunzione di Maria, Palmina lasciò la sua famiglia ed entrò nella Congregazione delle “Ancelle del Sacro Cuore” di Bologna. Il 10 settembre 1908 fece la sua professione, con il nome di suor Costanza, nelle mani dell’arcivescovo di Bologna Giacomo Della Chiesa, futuro papa Benedetto XV (1914-1922).
Il suo primo compito era di accudire le piccole alunne del Collegio, che seguiva con cuore materno nel loro crescere ed istruirsi. Durante la Prima Guerra Mondiale (1915-18) suor Costanza venne aggregata come infermiera all’Ospedale militare S. Leonardo di Bologna, prodigandosi per i giovani soldati, feriti sia nel corpo sia nell’animo, per la crudezza del conflitto.
E in mezzo a loro, bisognosi soprattutto di un consiglio e di una buona parola, ella portò l’Amore di Dio, raccogliendo il loro consenso a confessarsi, frequentare la s. Messa e ricevere la S. Comunione.
Già dal 14 febbraio 1916 iniziò per lei un lungo periodo d’infermità, che nei primi sette anni si alterneranno con ristabilimenti temporanei; ma poi dal 1923 e per lunghi dieci anni, fino al 1933, fu costretta a letto, carica di dolori e spesso vicina alla morte.
Nel suo letto di dolore suor Costanza promette a Gesù che se lo vorrà, fonderà un’Opera di Ancelle Adoratrici del Ss. Sacramento, in cui Lui sarà sempre, giorno e notte, adorato da elette creature, per la conversione del mondo, le vocazioni sacerdotali e religiose, per l’unità della Chiesa.
È ancora inferma, ma la sua intuizione e volontà và avanti, ottiene i permessi della Madre Generale e dei Superiori, dal papa e dagli arcivescovi bolognesi e dal suo letto vide l’innalzarsi del nuovo monastero. Il 3 agosto 1933 nel giorno dell’apertura, suor Costanza guarisce miracolosamente, mentre viene esposto Gesù Eucaristia nella Cappella e da quel momento, ella entrò nell’Istituto come Madre Superiora e Fondatrice, per dirigere l’Opera con sapienza evangelica.
La “Congregazione delle Ancelle Adoratrici del Ss. Sacramento” fu eretta canonicamente il 9 dicembre 1935. E nel chiuso del chiostro, insieme alle Figlie che affluirono intorno a lei, offrì gioiosamente il sacrificio della sua vita, interamente dedicata all’adorazione dello Sposo Divino e indicando a tutti, suore e fedeli, che non c’è che un’opera da compiere sulla terra, ed è diventare “uno con Lui”, per essere “uno” nel Suo Corpo mistico che è la Chiesa, guidati e sostenuti da Maria, la prima adoratrice del Verbo Incarnato.
Madre Maria Costanza Zauli morì il 28 aprile 1954, nel suo convento di Bologna. Il 12 aprile 1985 la Santa Sede ha dato l’autorizzazione per introdurre la causa per la sua beatificazione; la pratica è attualmente presso la competente Congregazione di Roma.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-12-13

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