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San Costantino XI Paleologo Imperatore d’Oriente e martire

20 maggio (Chiese Orientali)

Costantinopoli, 1405 - 29 maggio 1453


Con lui ebbe termine il lungo, glorioso, epocale, Impero Bizantino, che tanta luce di civiltà diffuse dall’Oriente in tutto il mondo cristiano e pagano di allora.
L’ultimo imperatore d’Oriente, detto “Dragases”, nacque nel 1405, terzo figlio di Manuele II Paleologo (1348-1425) imperatore dal 1391 e di Elena Dragases, era fratello minore di Giovanni VIII Paleologo (1390-1448) imperatore dal 1425.
Nel 1443 era ‘despota’ a Marea nel Peloponneso (titolo al suo tempo dato ai familiari dell’imperatore, con una sovranità limitata su un territorio) e alla morte del fratello Giovanni VIII nel 1448, fu chiamato a regnare su ciò che rimaneva dell’Impero Bizantino.
L’avvento al trono nel 1451, del settimo sultano ottomano, Maometto II (1429-1481), minacciò ben presto Costantinopoli, che era ormai nelle sue mire di conquista.
Costantino XI o XII secondo alcuni, perché già nel 1204 c’era stato Costantino Lascaris o Costantino XI imperatore d’Oriente ma morto prematuramente, era senza risorse di danaro e quindi senza un valido esercito.
Intanto gli Stati ed i Regni cristiani d’Europa erano in fermento per l’avanzata dei Turchi di Maometto II, che avevano fra l’altro barbaramente segato in due l’eroe veneziano Paolo Erizzo, difensore di Negroponte assediata.
La tendenza era di trovare un accomodamento con il sultano, pertanto nessuno si mosse per andare massicciamente in aiuto dell’imperatore Costantino XI; nemmeno gli appelli del papa Niccolò V (1447-1455) in favore della cristiana Costantinopoli ebbero successo.
All’ultimo momento la Repubblica di Genova inviò 700 mercenari, comandati dal capitano di ventura Giovanni Giustiniani Longo; in tutto a difesa della città sul Bosforo, c’erano 2000 stranieri e circa 5000 uomini greci del posto, con solo 26 navi e poche armi e munizioni. Le forze turche erano perlomeno una decina di volte più numerose.
Costantino XI in un estremo tentativo di ottenere aiuto dall’Occidente, il 12 dicembre 1452 fece proclamare in Santa Sofia, l’unione delle Chiese Greca e Latina, che scatenò però l’indignazione del popolo bizantino e del clero ortodosso.
Ostacolato anche in questo, si ritrovò solo e con pochi uomini e mezzi, a difendere le lunghe e potenti mura della città, che proprio per la lunghezza, avrebbero avuto bisogno di numerosi soldati per difenderle.
Con l’appoggio dell’artiglieria dell’epoca, l’armata turca attaccò Costantinopoli e nonostante i gesti di valore dei difensori, capitolò il 29 maggio 1453, dopo la morte avvenuta sulle mura, dell’imperatore colpito dagli assedianti.
Indubbiamente l’eroica difesa della città cristiana dall’invasione musulmana, con la sproporzione numerica dei combattenti, fece sì che Costantino XI Paleologo, venisse considerato eroe e martire cristiano.
Le Chiese Ortodosse lo venerano come santo e martire, anche per il lodevole tentativo di riunificazione delle due grandi Chiese Cristiane.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2005-07-21

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