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Sant’ Erluino Abate

23 maggio

X sec.

Abate benedettino di Gembloux vissuto nel X secolo. Viene ricordato tra quel gruppo di monaci che nel 945 fu inviato all’abbazia di Gorze per “occupare il monastero che san Guiberto aveva appena fondato a Gembloux nella diocesi di Namur”. Erluino fu messo alla guida di questi monaci, visto che per qualche tempo prima aveva vissuto la vita canonicale prima di entrare a Gorze.  Durante il suo governo il monastero crebbe e grazie alla sua fama nel 954 non fu devastato dall’invasione ungherese. Sant’Erluino, su richiesta di Raniero III, conte di Hainaut cercò di riformare senza esito l’abbazia di San Vincenzo di Soignies. Inoltre, quando fu inviato con la stessa motivazione a Lobbes, i religiosi che non volevano essere riformati, per sbarazzarsi di lui, nel 957, lo fecero accecare. Dopo questa esperienza sant’Erluino tornò a Gembloux, dove morì in concetto di santità trent’anni dopo, il 10 agosto 987.



Nato da una nobile famiglia di Lorena, Erluino trascorse la sua giovinezza seguendo la vita canonica, tipica dei chierici secolari. Tuttavia, un profondo anelito verso una vita più austera e consacrata lo spinse ad abbracciare la regola benedettina presso l'abbazia di Gorze, rinomata per il suo rigore e la sua dedizione allo studio.
Nel 945, Erluino fu scelto per guidare un gruppo di monaci inviati a Gembloux, con l'obiettivo di fondare un nuovo monastero sotto la tutela di San Guiberto. La sua esperienza pregressa e la sua profonda spiritualità lo resero la figura ideale per questa missione. Sotto la sua abile guida, Gembloux prosperò, divenendo un centro di riferimento religioso e culturale di grande importanza.
Erluino non si limitò ad amministrare il monastero, ma si impegnò attivamente nella sua riforma, ispirandosi ai principi di rigore e osservanza stretta della regola benedettina. Il suo zelo lo portò ad affrontare numerose sfide, come il tentativo fallito di riformare l'abbazia di San Vincenzo di Soignies e la drammatica esperienza di Lobbes, dove fu accecato dai monaci che resistevano ai suoi sforzi di rinnovamento.
Nonostante le avversità, Erluino non rinunciò mai alla sua vocazione. Tornato a Gembloux, continuò a guidare il monastero con saggezza e compassione, guadagnandosi la stima e la venerazione dei suoi confratelli. Morì nel 987, circondato dall'affetto della sua comunità e portando con sé la fama di santità.
La memoria di Sant'Erluino è stata preservata nei secoli dai monaci benedettini, che lo annoverarono tra i santi e ne fissarono la festa liturgica il 23 maggio.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-04-24

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