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San Giovanni di Dio Religioso

8 marzo - Memoria Facoltativa

Montemor-o-novo, Portogallo, 8 marzo 1495 - Granada, Spagna, 8 marzo 1550

Nato a Montemoro-Novo, poco lontano da Lisbona, nel 1495, Giovanni di Dio - allora Giovanni Ciudad - trasferitosi in Spagna, vive una vita di avventure, passando dalla pericolosa carriera militare alla vendita di libri. Ricoverato nell'ospedale di Granada per presunti disturbi mentali legati alle manifestazioni "eccessive" di fede, incontra la drammatica realtà dei malati, abbandonati a se stessi ed emarginati e decide così di consacrare la sua vita al servizio degli infermi. Fonda il suo primo ospedale a Granada nel 1539. Muore l'8 marzo del 1550. Nel 1630 viene dichiarato Beato da Papa Urbano VII, nel 1690 è canonizzato da Papa Alessandro VIII. Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 viene proclamato Patrono degli ammalati, degli ospedali, degli infermieri e delle loro associazioni e, infine, patrono di Granada.

Patronato: Infermieri, Medici, Ospedali, Cardiopatici, Librai, Stampatori

Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico

Martirologio Romano: San Giovanni di Dio, religioso: di origine portoghese, desideroso di maggiori traguardi dopo una vita da soldato trascorsa tra i pericoli, con carità instancabile si impegnò a servizio dei bisognosi e degli infermi in un ospedale da lui stesso fatto costruire e unì a sé dei compagni, che poi costituirono l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio. In questo giorno a Granada in Spagna passò al riposo eterno.

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Le vie della santità sono infinite e lo dimostra la vicenda terrena di questo straordinario santo. Juan Ciudad, nato a Montemor-o-novo, presso Evora (Portogallo) l'8 marzo 1495, all'età di otto anni scappò di casa. A Oropesa nella Nuova Castiglia, dove sostò per la prima tappa, la gente, non sapendo nulla di lui, neppure il cognome, cominciò a chiamarlo Giovanni di Dio e tale rimase il suo nome. Fino a 27 anni fece il pastore e il contadino, poi si arruolò tra i soldati di ventura. Nella celebre battaglia di Pavia tra Carlo V e Francesco I, Giovanni di Dio si trovò nello schieramento vincitore, cioè dalla parte di Carlo V. Più tardi partecipò alla difesa di Vienna stretta d'assedio dall'ottomano Solimano II.
Chiusa la parentesi militaresca, finché ebbe soldi nel borsello vagò per mezza Europa e finì in Africa a fare il bracciante; per qualche tempo fece pure il venditore ambulante a Gibilterra, commerciando paccottiglia; stabilitosi infine a Granata vi aprì una piccola libreria. Fu allora che Giovanni di Dio mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica del B. Giovanni d'Avila. Giovanni abbandonò tutto, vendette libri e negozio, si privò anche delle scarpe e del vestito, e andò a mendicare per le vie di Granata, rivolgendo ai passanti la frase che sarebbe divenuta l'emblema di una nuova benemerita istituzione: "Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi".
La carità che la gente gli faceva veniva spartita infatti tra i più bisognosi. Ma gli abitanti di Granata credettero di fare del bene a lui rinchiudendolo in manicomio. Malinteso provvidenziale. In manicomio Giovanni si rese conto della colpevole ignoranza di quanti pretendevano curare le malattie mentali con metodi degni di un torturatore. Così, appena potè liberarsi da quell'inferno, fondò, con l'aiuto di benefattori, un suo ospedale. Pur completamente sprovvisto di studi di medicina, Giovanni si mostrò più bravo degli stessi medici, in particolar modo nel curare le malattie mentali, inaugurando, con grande anticipo nel tempo, quel metodo psicoanalitico o psicosomatico che sarà il vanto (quattro secoli dopo ... ) di Freud e discepoli.
La cura dello spirito era la premessa per una proficua cura del corpo. Giovanni di Dio raccolse i suoi collaboratori in una grande famiglia religiosa, l'ordine dei Fratelli Ospedalieri, meglio conosciuti col nome di Fatebenefratelli. Giovanni morì a soli cinquantacinque anni, il giorno del suo compleanno, l'8 marzo 1550. Fu canonizzato nel 1690. Leone XIII lo dichiarò patrono degli ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi.

Autore: Piero Bargellini
 


 

Juan Ciudad nasce a Montemor-o-Novo (Portogallo) nel 1495. È intelligente, ma irrequieto. A otto anni fugge da casa e si ritrova pastore in Spagna. Diventa soldato in Austria e si reca in Africa come bracciante. Tornato in Spagna, pentito della condotta tenuta fino ad allora, s’improvvisa venditore di libri religiosi, perché crede molto nella loro diffusione, e apre una libreria a Granada (Andalusia).
Un giorno ascolta San Giovanni d’Avila parlare in pubblico. Juan (in italiano “Giovanni”) rimane sconvolto dalla predica, butta all’aria il negozio, cammina scalzo e ripete a tutti: «Fate del bene fratelli, a voi stessi, per amore di Dio». Il suo comportamento diventa talmente sregolato da essere ritenuto pazzo e rinchiuso in manicomio. Giovanni subisce maltrattamenti atroci, in un’epoca in cui i malati di mente vengono curati con brutalità. Quando viene dimesso resta segnato da questa crudele esperienza, tanto da dedicare la sua vita ad assistere con amore gli ammalati, soprattutto di mente, e a fondare ospedali che, traendo spunto dalla frase che ripete quando chiede l’elemosina per i poveri, vengono chiamati “Fatebenefratelli”.
Giovanni, uscito dal manicomio, indossa un povero saio e si stabilisce a Granada, assumendo il nome Giovanni di Dio. Viene schernito perché dorme sotto i ponti con i poveri. Per comprare loro i viveri raccoglie e rivende legna. Grazie all’arcivescovo ha una casa in affitto: accoglie orfani, disoccupati, ex prostitute, vedove, vecchiette rimaste sole, ammalati e si prende cura di loro. Arrivano altre offerte e fonda l’ospedale “Fatebenefratelli” dove regnano ordine, pulizia e gioia. Qui il frate si dimostra più capace dei medici nel curare le malattie del fisico e le inquietudini dell’anima. Gli affamati aumentano e Giovanni di Dio si presenta a pescivendoli e fruttivendoli, alla fine della giornata, per chiedere gli scarti. Il Bene dell’umile frate è contagioso e molti volontari seguono il suo esempio.
Famoso è l’episodio dell’incendio divampato in un ospedale: il santo salva i malati senza subire, miracolosamente, alcun danno. Altri ospedali “Fatebenefratelli” vengono costruiti nel mondo e sono tuttora operanti. Giovanni di Dio muore nel 1550 a Granada. È il patrono di librai, rilegatori di libri, stampatori, commercianti in legno, pompieri, ospedali, medici, infermieri, malati. Viene invocato per guarire le malattie del cuore.


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-01-25

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