dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.
Martirologio Romano: Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.
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Il 26 di settembre la Chiesa commemora la memoria liturgica dei fratelli e martiri:
Nati nel III secolo in Arabia da una famiglia benestante, Cosma (detto anche Cosimo) e Damiano, sono due fratelli gemelli. La madre Teodora educa i figli ad amare Gesù e a seguire il Vangelo. Cosma e Damiano si vogliono molto bene e vanno d’accordo su tutto. Hanno lo stesso carattere e gli stessi desideri. Ispirati da Dio i gemelli intendono diventare medici per curare i malati. Si trasferiscono in Siria dove studiano con profitto medicina. Iniziano, così, la loro missione. Si recano nelle case di chi li chiama per curare ogni sorta di malanno e per compiere operazioni chirurgiche. Famosi per la loro bravura, Cosma e Damiano guariscono malattie impossibili e prescrivono una medicina efficacissima di loro invenzione, attenti a curare anche l’anima dei pazienti, ascoltandoli e rincuorandoli.
I gemelli non si fanno pagare, come il Signore suggerisce loro di fare. Solo una volta i due fratelli litigano, quando Damiano accetta tre uova da una povera donna di nome Palladia. Cosma rimprovera il fratello anche se Damiano aveva preso le uova per non dare un dispiacere alla donna che si sarebbe, altrimenti, offesa. Tuttavia Cosma dichiara che, dopo la sua morte, non vuole essere seppellito accanto al fratello.
Intanto a quei tempi, sotto l’Impero romano di Diocleziano, divampa la persecuzione contro i cristiani. I due fratelli parlano a tutti di Gesù e con il loro esempio di medici caritatevoli, che rivolgono le loro amorevoli e gratuite attenzioni nei confronti dei poveri, ottengono tante conversioni. Per questo vengono arrestati e giustiziati nel 303 a Cirro (città dell’antica Siria, odierna Turchia). Al momento della loro sepoltura, così narra la leggenda, per tenere fede al proposito di Cosma, i due fratelli stanno per essere sepolti uno lontano dall’altro, quando si avvicina un cammello che con voce umana incita i presenti a fare seppellire i gemelli insieme.
La devozione per Cosma e Damiano, patroni di medici, dentisti, chirurghi, ostetriche, farmacisti e barbieri, è cresciuta sempre più. Molti malati si rivolgono ai due fratelli per ottenere la guarigione (vengono invocati anche contro l’enuresi dei bambini), e si narra di numerosi miracoli grazie alla loro intercessione. Nel cuore di Roma, in Via dei Fori Imperiali, oggi si può visitare la Basilica dei Santi Cosma e Damiano che, con i suoi affascinanti mosaici, rappresenta una delle più antiche e suggestive chiese della “città eterna”.
Autore: Mariella Lentini
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Aggiunto/modificato il 2023-09-12