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San Giustino di Chieti Vescovo

1 gennaio

m. 540

San Giustino, patrono di Chieti, è considerato l'evangelizzatore della città e il suo primo vescovo. La sua vita è avvolta nel mistero, poiché non esistono documenti storici che ne attestino l'esistenza. Tuttavia, è certo che la cattedrale di Chieti venne intitolata a lui già dall'IX secolo, e che le sue reliquie sono ancora oggi venerate nella cripta della chiesa. È probabile che San Giustino abbia vissuto alla fine del IV secolo, durante il periodo delle invasioni barbariche e della diffusione dell'eresia ariana. In quel periodo, i vescovi erano figure di grande carisma, alle quali il popolo si stringeva attorno per trovare conforto e protezione. San Giustino è venerato come santo per la sua fede e la sua dedizione alla Chiesa. La sua festa si celebra l'11 maggio, ma il Martyrologium Romanum la commemora ancora nella data originaria, il 1° gennaio.

Patronato: Diocesi Chieti-Vasto

Martirologio Romano: In Campania e in Abruzzo, commemorazione di san Giustino, celebrato come vescovo, insigne per zelo e per la difesa dei cristiani.


San Giustino è considerato da un’antica tradizione l’evangelizzatore della città di Chieti, nonchè il suo primo vescovo, nonostante molte incertezze circa il periodo in cui sarebbe vissuto. Non esiste infatti una documentazione storica dalla quale trarre notizie particolareggiate circa la sua vita: solo nel XV secolo comparirono alcune sue “passio”, in gran parte ricalcate a modello di quelle dei santi omonimi, che finiscono per confonderlo con un santo di Siponto che avrebbe subito il martirio in Abruzzo nel III secolo insieme ai fratelli, Fiorenzo e Felice, ed alla nipote, Giusta.
E’ cosa comunque certa che la cattedrale di Chieti venne invece intitolata al santo vescovo Giustino almeno sin dal IX secolo. Proprio a tale epoca risalgono, infatti, i primi documenti sulla chiesa a noi pervenuti. Assai probabilmente questo misterioso personaggio resse la diocesi di Chieti durante il travagliato periodo delle invasioni barbariche e della diffusione dell’eresia ariana, cioè intorno alla fine del IV secolo.
In tale frangente storico, dinnanzi al dissolversi delle istituzioni statali dell’Italia del tempo, il popolo iniziò a stringersi attorno ai pastori, scelti tra le figure più carismatiche del mondo cristiano. Non sono poche, infatti, le città italiane a venerare quali santi i loro vescovi di quel periodo.
Gran parte delle reliquie del santo sono ancor oggi venerate in un’urna, posta nella cripta della cattedrale teatina. Oggetto di una particolare ed antica venerazione è il Santo Braccio, al quale la devozione popolare attribuì numerosi miracoli, tra i quali quello del 593 in cui il Santo Braccio, portato in processione dai teatini, respinse un’invasione di cavallette che minacciavano i raccolti nei dintorni della città.
San Giustino era un tempo festeggiato al 1° gennaio, poi nel 1616 la sua festa fu spostata al 14 gennaio ed infine trasferita all’11 maggio. Il Martyrologium Romanum lo commemora comunque ancora nella data originaria.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-09-23

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