Eusebio di Cesarea, parlando del vescovo Dionigi di Corinto, ne ricorda le lettere inviate a diverse comunità cristiane. A proposito di quella inviata alla cristianità di Atene ci fa sapere che Dionigi biasimava gli ateniesi per essersi alquanto intiepiditi nella professione della fede "dopo che il loro capo Publio era stato martirizzato durante le persecuzioni di quei tempi", e ricordava che "dopo il martirio di Publio, era stato eletto loro vescovo Quadrato". Publio fu dunque vescovo di Atene durante il II secolo e subì il martirio in una delle persecuzioni di quel tempo, probabilmente agli inizi dell'impero di Marc'Aurelio, tra il 161 e il 170.
Floro per primo accolse Publio nel suo Martirologio al 21 gennaio donde passò nei martirologi storici compreso il romano.
Il Martirologio Geronimiano, a questa stessa data, menziona un Publio che però non è il vescovo ateniese, ma come appare dal contesto, uno dei martiri di Saragozza commemorati il giorno seguente.
Autore: Gian Domenico Gordini
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