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Sant' Epifanio di Pavia Vescovo

21 gennaio

Epifanio fu uno dei vescovi più importanti del suo tempo, meritandosi l'appellativo di "luce e padre dei vescovi". Nato a Pavia nel 438, a otto anni fu accolto tra i lettori dal vescovo Crispino. Divenne poi diacono. Crispino lo volle come successore e, alla sua morte, fu consacrato a Milano nel 466. Fu l'ottavo vescovo di Pavia e si adoperò per la ricostruzione della città distrutta nel 467 dalle contrapposte armate di Oreste e Odoacre. L'Impero romano d'Occidente crollava sotto la pressione dei barbari. In quei tempi di guerra soccorse sempre le vittime e impetrò clemenza per gli sconfitti. Epifanio morì nel 496. Fu sepolto nella chiesa di San Vincenzo con la sorella Onorata e le vergini Luminosa, Speciosa e Liberata. Una cronaca del X secolo parla della traslazione delle spoglie a Hildesheim (Germania) in età ottoniana. (Avvenire)

Etimologia: Epifanio = apparizione, dal greco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Pavia, sant’Epifanio, vescovo, che, al tempo delle invasioni barbariche, si impegnò molto per la riconciliazione dei popoli, per la liberazione dei prigionieri e per la ricostruzione della città distrutta.


E’ l'ottavo vescovo di Pavia; Ennodio, che ne fu il decimo e venne da Epifanio aggregato al clero pavese come diacono nel 493, ce ne ha lasciato una biografia dal titolo: Vita beatissimi viri Epiphani episcopi Ticinensis ecclesiae, che è la fonte principale cui attingere le notizie.
Epifanio nacque a Pavia da genitori di nobile stirpe. Una luce miracolosa sarebbe stata vista risplendere sulla culla del bambino, felice presagio della sua futura grandezza. Ci sono noti i nomi dei genitori: Mauro il padre e Focaria la madre, che sarebbe stata della famiglia di s. Mirocle, vescovo cli Milano all'epoca dell'editto costantiniano del 313. Il vescovo di Pavia Crispino I ricevette Epifanio, a otto anni d'età, tra i lettori della sua chiesa; successivamente lo ordinò suddiacono a diciotto anni, diacono a venti e lo raccomandò, sentendosi vicino alla morte, ad un certo Rusticio di Milano, illustris vir, affinché fosse il suo successore sulla cattedra episcopale pavese. Alla morte di Crispino, Epifanio fu consacrato vescovo in Milano dal suo metropolita, il cui nome, tuttavia, non ci è stato tramandato da Ennodio. La sua elezione episcopale era stata salutata con vera gioia dal popolo che altamente apprezzava la sua santa vita, i cui cardini erano: la preghiera, cui dedicava anche ogni minìmo ritaglio di tempo; la lettura attenta e devota della S. Scrittura; l'attività febbrile per il bene delle anime; la mortificazione corporea più austera, che comprendeva anche l'astensione dai bagni "ne nitorem animae et interioris hominis fortitudinem balnea magis sordibus amica confringerent".
Da vescovo fu incaricato più voite di ambascerie da e presso i diversi re germanici, che si erano insediati nel territorio dell'Tmpero romano d'Occidente ormai in sfacelo. Andò a Roma dall'imperatore Antemio (467-72) come legato di Ricimero e successivamente a Tolosa da Eurico, re dei Visigoti, per incarico dell'imperatore Giunio Nepote (474-75).
Lavorò attivamente alla ricostruzione di Pavia saccheggiata e distrutta nel 476 dalle armate rivali di Oreste e di Odoacre. Soccorse con inesausta carità ogni sorta di miserie e di sofferenze. Spesso si recò presso i vincitori a impetrarne ia clemenza per i vinti: in modo particolare implorò con successo la clemenza di Odoacre, di Teodorico e del re dei Burgundi, Gundobaldo, da cui ottenne la liberazione di seimila prigionieri da lui catturati in Italia nel 490 combattendo contro Odoacre. Di ritorno da Ravenna, ove si era recato per una ennesima legazione presso re Teodorico a favore di Pavia e di tutta la provincia della Liguria romana, a Parma si ammalò mortalmente a causa di un grave disturbo polmonare. Volle essere trasportato a Pavia, ove morì all'età di cinquantotto anni, dopo trent'anni di episcopato.
Ennodio, nella sua biografia, non ci dà indicazioni cronologiche precise sui fatti più salienti della vita di s. Epifanio e nemmeno ci indica il giorno della morte: egli tuttavia ci permette di stabilire con sufficiente certezza che Epifanio nacque nel 438-439, fu consacrato vescovo nel 466-467 e morì nel 496-497.
Negli ultimi decenni del sec. X un chierico ignoto della Chiesa di Hildesheim ci ha lasciato una Narratio de ultimis diebus Epiphanii (strettamente dipendente da Ennodio), in cui si dice che Epifanio morì all'età di cinquantotto anni, i) il 22 gennaio, dopo trentadue anni di episcopato, e una Translatio Hildesheimimium... in cui si parla di una traslazione delle reliquie di Epifanio ad Hildesheim per opera del vescovo Otwin negli anni 962-964, ai tempi di Ottone I: Due documenti pavesi dei secc. XIII e XIV affermano che Epifanio morì il 21 gennaio (data poi passata nel Martirologio Romano) e fu sepolto a Pavia nella chiesa di S. Vincenzo, insieme con la sorella Onorata e le vergini Luminosa, Speciosa e Liberata.
Epifanio di Pavia, vissuto nei tempi difficilissimi delle invasioni barbariche, esercitò in Italia la nobile missione di pacificatore: egli testimonia altresì la grande preponderanza che in quei tempi l'autorità ecclesiastica stava per ottenere di fronte alla autorità civile.
Nella diocesi di Pavia la sua memoria si celebra il 22 gennaio.


Autore:
Antonio Rimoldi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-06-13

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