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San Giuliano Venerato a Sora e Atina

27 gennaio

Giovane cristiano originario della Dalmazia, fu martirizzato durante la persecuzione di Antonino Pio. La sua sede di martirio è incerta: secondo alcuni fu Atina, secondo altri Sora. Le sue reliquie furono rinvenute a Sora nel 1612 e traslate nella chiesa cattedrale nel 1797.

Etimologia: Giuliano = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino

Martirologio Romano: A Sora nel Lazio, commemorazione di san Giuliano, martire, che si tramanda abbia subito il martirio al tempo dell’imperatore Antonino.


Giuliano, giovane oriundo della Dalmazia, durante la persecuzione di Antonino Pio, in Italia, presso Anagni, fu riconosciuto come cristiano. Condotto ad Atina, fu quivi assoggettato da Flaviano, prefetto della provincia di Campania, a diversi tormenti. Mentre subiva la pena dell'eculeo, crollò il tempio di Serapide e cadde in frantumi la statua del dio. Accusato perciò di magia fu decapitato tra le rovine del tempio medesimo.
Tale la leggenda riportata negli Acia SS. da un manoscritto italiano del Chioccarelli.
Il Baronio, negli Annales, assegna il martirio di Giuliano all'anno 175, sotto l'imperatore Marco Aurelio, durante il pontificato di papa Sotere. Ma nel Martirologio Romano colloca il martirio sotto Antonino Pio (138-161). Riferendosi inoltre al Martirologio della Basilica Vaticana, ritiene che Sora sia stata la sede del martirio ed aggiunge che in questa città si conservano gli Atti manoscritti del martire.
La leggenda sorana e quella atinate differiscono soltanto per la indicazione della sede del martirio e delle circostanze relative. Entrambe sono certamente tarde, ed è da rilevare che il martirio del santo viene assegnato allo stesso giorno, 27 gennaio, in cui è ricordato s. Giuliano di Le Mans.
Le reliquie del martire furono rinvenute nel luogo preciso ove se ne celebrava la memoria, in una antica chiesa dedicata al santo, presso Sora, come risulta dal processo autentico dell'invenzione redatto con atto autografo del vescovo Giovannelli (1609-32) e trasmesso alla Congregazione dei Riti il 15 aprile 1614. Le reliquie furono rinvenute il 2 ottobre 1612 e traslate per desiderio di Costanza Sforza Boncompagni nella chiesa di S. Spirito il 6 aprile 1614. Il vescovo Agostino Colaianni (1797-1814) le fece traslare nuovamente portandole nella chiesa cattedrale, ove sono tuttora venerate sotto l'altare dedicato al santo, mentre in alto campeggia una statua in legno che lo rappresenta con la palma del martirio.


Autore:
Vincenzo Fenicchia


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2002-06-22

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