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San Paolo di Verdun Vescovo

8 febbraio

† 8 febbraio 648

Vescovo di Verdun dal 626 al 648, fu un uomo di fede profonda e di grande carità, che dedicò la sua vita alla ricostruzione della Chiesa nella sua diocesi, caduta in miseria durante il VII secolo. Attraverso la restaurazione del culto divino, la riorganizzazione della vita canonicale, la costruzione della chiesa di san Saturnino e la sua carità verso i poveri, Paolo lasciò un segno indelebile nella storia della Chiesa di Verdun e della sua diocesi.

Martirologio Romano: A Verdun in Francia, san Paolo, vescovo, che, divenuto monaco, eletto poi alla Chiesa di Verdun, promosse il decoro del culto divino e la vita comunitaria dei canonici.


La vita del tredicesimo vescovo di Verdun può essere ricostruita sulla base di diversi documenti, lettere, testamenti e specialmente della Cronaca di Bertario (inizio secolo X) alla quale la Vita Vanii (fine secolo X) non aggiunge praticamente nulla.
Nato, forse, nella regione di Autun, Paolo, dopo aver vissuto per qualche tempo alla corte di Clotario II, si ritirò nei pressi di Treviri, su una montagna che poi da lui prese nome (Paulusberg). Ebbe inoltre rapporti col monastero di Tholey, ma senza condurvi vita monastica. Eletto vescovo dal clero e dal popolo, nominato dal re Dagoberto, Paolo arrivò a Verdun nel 626 e trovò la sua Chiesa in grande miseria. Grazie alla generosità del suo amico Adalgiso, poté iniziare a restaurare il culto divino; ridiede, infatti, alla vita canonicale il fervore e la regolarità originari e si dedicò con gran cura alla formazione del clero che, in quel difficile secolo VII, seppe restare all’altezza della sua missione.
Fuori le mura della città, costruì la chiesa di san Saturnino al cui servizio destinò alcuni sacerdoti, sostituiti poi dal suo successore con i religiosi dell’abbazia di Tholey che Paolo stesso aveva posto sotto la giurisdizione del vescovo di Verdun.
Il ricordo di Paolo non è affidato solo alla ricostruzione materiale della sua Chiesa: egli infatti ha lasciato tre segni indiscutibili di santità, e cioè la costante cura di tenere i suoi fedeli sempre vicini all’Eucaristia, la bontà verso i poveri, la devozione alla Madonna.
Il santo vescovo morì, probabilmente, l’8 febbraio del 648 e fu sepolto in san Saturnino, poi san Paolo; il corpo fu posto in una cassa dal vescovo Vicfrido nel 973 e, preservate dalla Rivoluzione, le sue reliquie sono oggi conservate nella cattedrale di Verdun, dove la sua festa si celebra, con Messa propria, l’8 febbraio, data nella quale è anche iscritta nel Martirologio Romano. Patrono di due parrocchie della diocesi, Paolo è patrono anche dei panettieri, pasticceri e mugnai che, il giorno della festa, si riuniscono in cattedrale per assistere alla Messa nel corso della quale è benedetto il pane per i poveri.
Abitualmente, Paolo è raffigurato in vesti vescovili, con ai piedi del pane, a ricordo di un miracolo attribuitogli e, più genericamente, della sua generosità verso i poveri. Inoltre, ha in mano un filatterio srotolato sul quale si legge, testimonianza della sua pietà mariana: «Qui non amat Dnam. Nram. Mariam, Matrem Dei, anathema sit».


Autore:
Claude Boillon


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-11-02

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