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Santi Bassiano, Tonione, Proto, Lucio, Cirione, Agatone, Mosè, Dionigi e Ammonio Martiri

14 febbraio

I santi Cirione, Bassiano, Agatone e Mosè, martiri di Alessandria, sono ricordati al 14 febbraio dal Martirologio Romano, che riporta anche i nomi di altri ventisei martiri alessandrini. Lo studio di questa lista ha portato gli studiosi a ritenere che essa derivi da una passione oggi scomparsa, assai vicina alla passio s. Pauli et sociorum. In particolare, dei ventisei nomi della lista del 14 febbraio ben diciannove ritornano, identici o sotto forme vicinissime, nella predetta passio. Si potrebbe anche ravvisare in Cirione una corruzione dell'Orione della passio, ed in Bassione una combinazione del prefisso Bas e Jonas.

Martirologio Romano: Ad Alessandria d’Egitto, commemorazione dei santi martiri Bassiano, Toniono, Proto e Lucio, che furono gettati in mare, Cirione sacerdote, Agatone esorcista e Mosè, che furono arsi sul rogo, Dionigi e Ammonio, che trafitti con la spada raggiunsero la gloria eterna.


CIRIONE, BASSIANO, AGATONE, e MOSÈ, santi, martiri di ALESSANDRIA.

Al 14 febbraio il Martirologio Romano commemora, divisa in vari gruppi, una lunga serie di martiri alessandrini. Il secondo di tali gruppi riguarda appunto i ss. Cirione prete, Bassiano lettore, Agatone esorcista e Mosè, i quali morirono arsi vivi. L'elogio deriva da un'analoga nota del Martirologio Geronimiano, pure al 14 febbraio, dove però Bassiano è Bassione, e non vi si dice che fosse lettore. Non ci è pervenuta nessun'altra fonte agiografica o liturgica da cui trarre qualche ulteriore informazione in merito. Tuttavia, lo studio della nota geronimiana che riguarda tutta questa serie di martiri alessandrini (sono ventisei, a cui potrebbero aggiungersi altri quattro nomi collocati in fondo al medesimo testo) ci persuade che essa dovette attingere le sue informazioni da qualche passione allora esistente: infatti precisa per dieci di questi cristiani il genere del martirio che subirono, e per sette il grado che rivestirono nella sacra gerarchia. E ancora, tale passione, oggi scomparsa, dovette essere assai vicina alla passio s. Pauli et sociorum, la stessa cioè da cui il Geronimiano trasse l'elogio del 9 febbraio sui XXXVII martiri d'Alessandria. Infatti in ambedue i casi si tratta di una serie numerosa di martiri alessandrini, divisi in vari gruppi e condannati a pene diverse. Ma soprattutto, dei ventisei nomi della lista del 14 febbraio ben diciannove ritornano, identici o sotto forme vicinissime, nella predetta passio (=P.) Bassianus (P.: Bastanus), Thonion (P.: Thonius), Protus, due volte (P.: Protea), Lucius (Martyr. Hieron., 9 febbraio: Lusus), Agathon, Dionisius, tre volte, Ammunius, due volte (P.: Ammon), Armata (P.: Sarmata), Arbasius (P.: Horpresius; Martyr. Hieron., 9 febbraio: Horpasus e Arbasus), Orus (P.: Horus), Paulus, Plesius, Passamonas (P.: Bastammon), Hippus (P.: Hippea). Si potrebbe anche ravvisare in Cirione una corruzione dell'Orione della passio, ed in Bassione una combinazione del prefisso Bas e Jonas (come la passio ha per il medesimo personaggio i nomi di Ammone e di Basammone). Se dovessimo ammettere una qualche dipendenza tra i due documenti, l'uno perduto per i santi del 14 febbraio e l'altro tuttora esistente per quelli del 9 febbraio, propenderei a pensare quello più antico di questo, per la troppo evidente artificiosità che guida il racconto della passio.


Autore:
Giovanni Lucchesi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-26

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