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San Nestore di Magydos Vescovo e martire

Festa: 25 febbraio

Nestore era vescovo di Magydos in Panfilia, regione dell'Asia Minore. Fu ucciso in spregio alla fede nel 251 a Perge mediante crocifissione. Una "Passione" greca del martire narra che, durante la persecuzione ordinata dall'imperatore Decio, il governatore della Panfilia Poplio fece ricercare i cristiani della zona per farli sacrificare agli dèi. Nestore si prodigò per mettere in salvo la comunità cristiana di Magydois. Ma non si preoccupò della sua sorte. Dopo il rifiuto di abiurare e sacrificare agli dèi pagani, fu preso prigioniero. Dapprima venne giudicato dal senato e dal tribunale locale. Poi lo condussero a Perge per essere sottoposto a un nuovo processo. Durante il tragitto si verificò un terremoto. Dopo essere stato condannato e torturato fu giustiziato. (Avvenire)

Etimologia: Nestore = che ricorda, dal greco o guida, dal latino

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Perge in Panfilia, nell’odierna Turchia, passione di san Nestore, vescovo di Magido e martire, che, arrestato durante la persecuzione dell’imperatore Decio, fu condannato dal governatore della provincia alla croce, perché lui che aveva confessato il Crocifisso subisse il medesimo supplizio.

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Secondo una ‘passiones’ greca, Poplio (o Pollio) preside della Panfilia in Asia Minore, ricevuto l’editto di persecuzione dell’imperatore Decio (249-250), diligentemente mandò i cavalieri per tutta la provincia, con il compito di ricercare i cristiani e costringerli a sacrificare agli dei.
Nestore vescovo di Magydos, avendolo saputo, fece fuggire la popolazione cristiana dalla città, ma senza preoccuparsi di mettersi in salvo lui al sicuro.
Così quando giungono i soldati, egli è in preghiera nella sua casa, lo prelevano e lo conducono davanti al senato e al giudice (‘irenarca’) Nestore li segue senza opporsi; subisce l’interrogatorio e nonostante le minacce, si rifiuta di aderire all’editto imperiale a sacrificare agli dei.
Viene trasferito a Perge, al tribunale del preside della provincia, per un giudizio superiore, durante il viaggio avviene anche un terremoto; giunto a Perge, subisce un nuovo interrogatorio dall’‘adiutor’ Urbano, sottoposto a torture e infine viene crocifisso, circondato da una folla di fedeli in preghiera.
Il suo nome compare in date diverse del mese di febbraio, in tutti i “Martirologi” storici di Adone, Floro, Usuardo, ‘Geronimiano’, sinassari bizantini.
I Martirologi Occidentali medioevali lo ricordavano al 26 febbraio ed è a questa data che Cesare Baronio nel XVI secolo lo passò nel ‘Martirologio Romano’.
Il suo martirio, cioè la crocifissione è raffigurata in una miniatura del ‘Menologio di Basilio II’ conservato nella Biblioteca della Città del Vaticano.

Il nome Nestore è di origine greca e significa: ‘ritorno felice’, nonostante il suo significato, attualmente il nome e la parola Nestore indicano una persona molto vecchia, forse perché nell’Iliade di Omero, era un personaggio vissuto trecento anni; si usa dire ‘il nestore del gruppo’ per indicare il più anziano.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-10-13

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