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San Gontranno (Guntramno) Re dei Franchi

28 marzo

525 - Chalon-sur-Saone, Francia, 28 marzo 592

Gontrano era un re francese del VI secolo. Figlio di Clotario I, era nato intorno al 525. Morto il padre, ereditò parte del suo regno (spartito con due fratelli), comprendente Borgogna, Marsiglia e Arles. Governò con saggezza (e anche con il pugno di ferro), soffocando le pretese dei nobili. Fu munifico con la Chiesa, ricoprendo di doni comunità e monasteri. Visse in semplicità e morì nel 592 nella sua residenza di Chalon-sur-Saone. (Avvenire)

Emblema: Corona, Scettro

Martirologio Romano: A Châlon-sur-Saône in Burgundia in Francia, deposizione di san Guntramno, re dei Franchi, che distribuì i suoi tesori alle chiese e ai poveri.

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Figlio di Clotario I, nato nel 525, Gontranno divise coi suoi fratelli il regno paterno. Egli ebbe il regno di Orléans e di Borgo­gna, il Berry e una parte della Provenza. Questo nipote di Clodoveo e di s. Clotilde era per natura furbo, violento, amante del piacere e della buona tavola. La sua vita sarebbe poco edificante se non avesse manifestato una fede solida, un sincero pen­timento delle sue colpe e se non avesse compiuto molte buone azioni che dimostravano in lui la volontà di praticare le virtù della giustizia e della religione. Si sposò tre volte con ancelle, ma non ebbe figli.
Questo personaggio fu nondimeno assai presto venerato come un santo, perché, in tutta la sua vita mostrò una reale volontà di mettere la propria condotta in accordo con la sua fede e questo rude figlio di barbari che si civilizza diventando cristiano, fu in qualche modo un simbolo della forza e del­l'opera della grazia. Gontranno si tenne fuori dalle lotte e dalle questioni che divisero continuamente i suoi fratelli e i suoi nipoti e intervenne solo come mode­ratore. Verso il 567-70 scelse come capitale del suo regno Chalon-sur-Saòne e si preoccupò dell'evange­lizzazione dei suoi territori, in particolare delle montagne del Giura. Fondò nei sobborghi della sua capitale l'abbazia dei SS. Pietro e Paolo divenuta poi S. Marcello. Inviò religiosi di S. Benigno di Digione a fondare case a Pontarlier e a Salins, poi ne inviò altri nell'abbazia di Agauno (St-Maurice-en-Valais). In questo stesso periodo (570-575) accolse s. Colombano ad Annegray prima di donargli Luxeuil, una ventina di anni dopo. A Gontranno si attribuisce anche la fondazione del monastero di Baume-les-Dames e dì altre abbazie, e si dice che dotasse anche generosamente quelle che esistevano qua e là nel suo regno: S. Sinforiano di Autun, S. Benigno di Digione, Cestre, N. D. di Sales a Bourges e S. Mau­rizio di Agauno, che ricostruì, senza contare i mona­steri di Chalon e di Macon, S. Marcello e S. Cle­mente. Fece inoltre donazioni ad Agauno e S. Beni­gno, perché vi si potesse celebrare la salmodia perpetua, anzi, sembra che volesse porre alle dipen­denze di Agauno un certo numero di monasteri. Fece costruire la chiesa di S. Pietro a Ginevra; a Moriana fondò una chiesa nel 565 per conservarvi reliquie di s. Giovanni Battista, portate da Alessan­dria e vi istituì poi un seggio episcopale che esiste ancor oggi. Gontranno fu anche il protettore dei vescovi e si mostrò sempre molto reverente nei loro confronti; sottopose a un concilio le divergenze che egli aveva avuto con alcuni vescovi e con suo fratello Sigeberto; volle anche riparare alle violenze commesse da Chilperìco a detrimento delle chiese e dei poveri. Convocò sei concili in circa venti anni nelle prin­cipali città del suo stato: Lione, Chalon, Macon, Valence e si mostrò rispettoso dei canoni per le nomine episcopali e il diritto d'asilo. Ebbe sempre cura del suo popolo e volle sollevare le miserie dovute ai flagelli naturali e al tempo stesso, nella penitenza e nel digiuno, offriva se stesso a Dio come vittima per i suoi sudditi, secondo quanto riferiscono i cronisti.
Morì il 28 marzo 592 e fu sepolto a S. Marcello di Chalon, dove si credette per molto tempo che si fosse fatto monaco. La sua pietà e generosità hanno fatto sì che, a partire dal sec. VII, fosse conside­rato come un santo. Il suo nome figura in qualche ms. del Martirologio Geronimiano. Il suo corpo restò a Chalon ed il culto si sviluppò dopo che, nel 1435, Giovanni Rolin, vescovo di Chalon e priore di S. Marcello, ebbe restaurato la sua tomba. La Chiesa di Chalon ne ha celebrato la festa, come le diocesi di Moriana, Orléans, Besancon e Losanna; oggi figura nel Proprio di molte diocesi francesi. Nel sec. XVI gli Ugonotti devastarono la sua tomba e dispersero le reliquie; solo il capo fu salvato ed è conservato in un reliquiario d'argento. A Mo-riana è stato anche conservato un braccio, da epoca imprecisata fino al 1793. Il Martirologio Romano, dopo il Martirologio Geronimiano, celebra la sua memoria il 28 marzo.


Autore:
Claude Boillon


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2009-03-02

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