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Sant' Anastasio il Sinaita

21 aprile

† 700 circa

Monaco, esegeta e strenuo difensore dell'ortodossia, avvolto nel mistero di una biografia lacunosa, emerge dalle pagine del Menologio e del Sinassario come un novello Mosé, illuminato dalla visione di Dio. La sua esistenza, tra il VII e l'VIII secolo, si dipana tra Alessandria e il Monte Sinai, dove guidò una comunità di anacoreti sulla via della perfezione. La sua penna infaticabile diede vita a opere di polemica e di esegesi, combattendo le eresie del tempo con la sapienza della tradizione patristica. Tra i suoi scritti, spicca la "Guida" contro il monofisismo, ricca di citazioni, seppur non sempre accurate, che testimoniano la sua vastissima erudizione. Il "Commentario dell'Esamerone", di cui solo l'ultimo libro è pervenuto integro, offre un'interpretazione allegorica della Genesi in chiave cristologica. Le "Domande e risposte", sebbene non nella loro forma originale, offrono uno spaccato della sua profonda conoscenza della Scrittura e dei Padri della Chiesa. Cinque sermoni, giunti fino a noi, ci permettono di cogliere la sua eloquenza e il suo fervore pastorale.

Martirologio Romano: Sul monte Sinai, sant’Anastasio, egúmeno, che difese instancabilmente la retta fede contro i monofisiti e scrisse molti sermoni utili alla salvezza delle anime.


Nel Menologio dell'imperatore Basilio, al 20 aprile, è menzionato Anastasio che, vinto dall'amore di Cristo, lasciò il mondo e, recatosi prima a Gerusalemme, si ritirò poi sul Monte Sinai, dove visse umilmente fino alla morte, dopo aver guidato molti anacoreti sulla via della virtù: quest'elogio è passato nel Sinassario Costantinopolitano al 21 aprile. Nei Menei Anastasio è ricordato con questo distico, indice della sua fama e della sua sapienza: («Anastasio novello Mosé sul Sinai, si meritò di veder Dio prima ancora di essere morto»).
La vita di Anastasio, sacerdote ed egumeno, polemista ed esegeta, ci è quasi del tutto sconosciuta, anche perché qualsiasi notizia deve essere accettata con molta cautela per le frequenti confusioni con i numerosi omonimi, alcuni dei quali anche sinaiti, vissuti come lui tra il sec. VII e l'VIII. Di certo si sa che Anastasio fu ad Alessandria prima del 640, e poi tra il 678 e il 689, sotto il patriarca Giovanni III, monofisita, e sappiamo ancora che vent'anni dopo il III Concilio Costantinopolitano (680-681) egli viveva ancora. Nella sua strenua lotta contro tutte le eresie del tempo, nestorianismo, monofisismo. monotelismo, Anastasio scrisse numerose opere di polemica e di esegesi, di cui la più importante è La guida o Viae dux adversus acephalos in 24 capitoli, a difesa dell'ortodossia contro il monofisismo. Quest'opera scritta in pieno deserto ca. nel 685, è ricca di citazioni patristiche che però, essendo affidate solo alla memoria, sono spesso false. Nella guida Anastasio cita altri suoi lavori, di cui noi però conosciamo solo il titolo: Syntagma contro Nestorio, Tomo apologetico rivolto al popolo, Tomo dommatico e Syntagma contro i giudei. Il cardinal Mai attribuì ad Anastasio la disputatio adversus Judaeos , ma essa, essendo stata scritta circa 800 anni dopo la distruzione di Gerusalemme, non è da ascriversi al Sinaita. J. B. Pitra ha pubblicato (Iuris ecclesiastici Graecorum historia et monumenta, Roma 1868, pp. 257-74) due opuscoli autentici di Anastasio  in cui si parla già del monotelismo. Come esegeta Anastasio scrisse un Commentario dell'Esamerone in 12 libri, di cui solo l'ultimo è pubblicato nel testo originale, teso a interpretare allegoricamente tutto il Genesi in funzione di Cristo e della Chiesa. A questa opera, e precisamente al libro VI che tratta della somiglianza dell'uomo con Dio, sono da ricondursi alcuni frammenti, in cui una storia del monotelismo dalle origini al 700. Riguardo alle Domande e risposte, 154 quesiti a cui si dà risposta fondandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Patristica, è da dire che il nucleo principale appartiene ad Anastasio, anche se la raccolta, nella forma in cui ci è pervenuta non è da ascriversi a lui.
Dei sermoni che Anastasio scrisse, cinque ne sono stati pubblicati, e cioè: Sul Salmo VI, di cui abbiamo anche la versione siriaca e araba; Intorno alla Messa e alla Comunione; Sui defunti; Sulla bestemmia, di cui ci resta solo un frammento edito da Papadopoulos Kerameus ; Per il Venerdì Santo, di cui si ha anche una traduzione araba e che è stato pubblicato nella traduzione tedesca da Scheicho. Ancora non è stato pubblicato il sermone Sulla discesa dell'anima di Cristo all'Inferno di cui esiste una traduzione siriaca
La festa di Anastasio si celebra il 21 Aprile.


Autore:
Mario Salsano


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-03

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