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San Leone di Sens Vescovo

22 aprile

† 547 circa

Sedicesimo vescovo di Sens dopo Paolo, figura di rilievo nella Gallia del VI secolo, emerge dalle nebbie del tempo come un prelato saggio e zelante. La sua presenza ai concili di Orléans del 533 e 538 testimonia l'autorevolezza di cui godeva, mentre la sua accorata missiva a Childeberto I, volta a scongiurare la creazione di una diocesi a Melun a discapito di Sens, rivela la sua abilità diplomatica e la sua attenzione al bene della sua Chiesa. Un'intrigante lettera di rimostranze a San Remigio di Reims, co-firmata da altri due vescovi, ci offre uno spaccato della sua intransigenza di fronte a questioni disciplinari interne al clero. La sua morte, avvenuta intorno al 547, è commemorata il 22 aprile, data presente nel Martirologio Romano e Geronimiano, nonché in antiche litanie dell'abbazia di Saint-Germain-des-Prés.

Martirologio Romano: A Sens nel territorio della Neustria, in Francia, san Leone, vescovo.


La lista episcopale di Sens colloca Leone (lat. Leo; fr. Leon) al sedicesimo posto dopo Paolo. Leone si fece rappresentare al concilio di Orléans del 533 e prese parte, di persona, a quello del 538. Già anziano, scrisse al re Childeberto I (511-558) per distoglierlo dall’accedere alla richiesta del popolo di Melun che chiedeva una propria diocesi, perché il territorio di questa sarebbe stato, in gran parte, staccato da quello di Setis. Si pensa che egli possa identificarsi con il vescovo di questo nome che, verso il 512, insieme a due confratelli, rivolse una lettera di rimostranze a san Remigio di Reims, per una sanzione troppo indulgente nei confronti di un prete colpevole; essi ricevettero una dura risposta. Constitutus, suo successore, intervenne al concilio di Orléans del 549.
La morte di Leone è fissata al 547 circa.
Il Martirologio Geronimiano menziona la sua depositio al 22 aprile, data nella quale il santo è stato iscritto anche nel Martirologio Romano. Antiche litanie dei santi, provenienti dall’abbazia di Saint-Germain-des-Prés, presso Parigi, portano il suo nome. L’arcivescovo di Sens, Ansegiso (871-885) trasferì dalla città al monastero di Saint-Pierre-Le-Vif le reliquie di Leone con quelle dei suoi tre predecessori, che precedentemente riposavano nella basilica dei santi Gervasio e Protasio; ricostruita, questa prese il nome di san Leone, in attesa di essere unita, più tardi, alla chiesa di san Nicola.
 


Autore:
Paul Viard


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-03-14

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