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Beati Domenico e Gregorio Domenicani

26 aprile

XIII sec.

Figli del convento domenicano di Saragozza, fiorirono nel secolo d'oro dell'Ordine. La loro vita si dipana tra il XIII e il XIV secolo, lasciandoci solo il loro fervore apostolico e la tragica fine. Predicando la penitenza per il regno della corona d'Aragona, Domenico e Gregorio sfidarono terre selvagge e tirannie, fino a quando una tempesta li inghiotti sotto una rupe. I loro corpi, miracolosamente ritrovati, divennero oggetto di venerazione a Besians, Perarrua e Ribagorza, dove il 25 aprile e il 4 agosto si celebrava la loro memoria. Secoli dopo, nel 1624 e 1698, il vescovo di Barbastro visitò il loro sepolcro e ne traslocò i corpi. Il culto ab immemorabili fu approvato da Pio IX nel 1854.

Martirologio Romano: In Aragona, in Spagna, beati Domenico e Gregorio, sacerdoti dell’Ordine dei Predicatori, che, viaggiando insieme senza oro né argento e mendicando ogni giorno il cibo, annunciavano a tutti la parola di Dio.


Beati DOMENICO e GREGORIO

Mentre rimangono testimonianze certe sul culto coevo verso questi due domenicani, ben poco sappiamo della loro vita. Non conosciamo né la data di nascita né quella di morte. Il Lumen domus del convento domenicano di Saragozza li fa risalire al secolo d'oro dell'Ordine e li dice figli di quel convento. Con esso convengono, più o meno, il breviario domenicano, secondo il quale «circa finem saeculi decimi tertii floruere», il cappuccino J. Corella che pone la loro vita al principio del sec. XIV, e le relazioni dei periti sull'antichità delle immagini e delle nicchie contenenti le urne, che risalgono al sec. XIV-XV.
Il Corella dice che «dall'anno 1300 all'anno della peste universale del 1348 percorsero il regno della corona di Aragona, predicando la penitenza ai fedeli, senza lasciar luogo, per scabroso o incolto che fosse. Salirono allora a predicare nel contado di Ribagorza i venerabili padri Domenico e Gregorio, uomini santi e apostolici, a cui la tirannia del tempo, con l'antichità di 360 e più anni, portò via i cognomi».
Un giorno, mentre si recavano da Besians a Perarrua, si levò una terribile tempesta: rifugiatisi sotto una rupe ne rimasero travolti essendosi questa staccata dal monte per la violenza dell'uragano. I loro corpi, venuti prodigiosamente alla luce, furono trasportati e tumulati nella chiesa di Besians. A Besians, Perarrua e Ribagorza, soprattutto, si cominciò a venerarli come santi e a farne solenne commemorazione il 25 aprile, in occasione delle litanie maggiori, e il 4 agosto, perché le loro urne stavano ai lati dell'altare di San Domenico nella chiesa di Besians. Dagli atti del processo risulta che il vescovo di Barbastro nel 1624 fece la visita al loro sepolcro e che il 19 novembre 1698 venne compiuta la solenne traslazione dei loro corpi. Il processo, iniziato nel 1835 nella diocesi di Barbastro e nella provincia domenicana di Aragona, fu portato a Roma nel 1842. Pio IX approvò il culto ab immemorabili il 17 agosto 1854 e nel 1855 concesse all'Ordine di poterne celebrare la Messa e l'Ufficio il 26 aprile.


Autore:
Sadoc M. Bertucci


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-09-26

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