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San Brioco Vescovo e abate

1 maggio

m. 500 circa

Martirologio Romano: In Bretagna, in Francia san Brióco, vescovo e abate, che, nato in Galles, fondò un monastero sulla costa bretone, a cui fu poi concessa la dignità di sede episcopale.


Secondo una biografia, compilata nel sec. XI, ma ispirata a quella di san Martino, scritta da Sulpicio Severo, Brioco (celt. Brigomaglos; lat. Briocus; fr. Brieuc),  nacque nel Galles da genitori pagani. A dieci anni fu affidato ad un vescovo di nome Germano, forse il vescovo di Parigi (m. 576), che lo condusse in Gallia dove fu ben presto ordinato sacerdote. Tornato in patria evangelizzò il Galles e la Cornovaglia insulare, ma poi si pose di nuovo in viaggio per il continente. Qui giunto si adoperò in special modo a convertire i bretoni del Domnoré. Nella medesima regione, con l'aiuto del conte Rigwal fondò un monastero alla foce del Gouet. Una tradizione più recente, niente affatto documentata, afferma che Brioco ricevette la dignità episcopale. Tale investitura potrebbe essere stata conferita a Brioco secondo il costume celtico, cioè non con l'incarico di governare una diocesi, ma di promuovere missioni apostoliche nel territorio circostante la propria sede.
La Vita Briocmagli pubblicata nel 1883 risale all'XI sec. e fu compilata da un monaco di Angers, di cui non si conosce il nome, che dichiara di essersi servito di un testo più antico redatto in
"peregrina lingua". Lo stesso testo un secolo dopo fu recato in versi da un altro monaco. Pierre Le Baud, storico del XV secolo, scrisse di aver visto una Vita di Brioco che conteneva particolari numerosi sul suo soggiorno inglese e la notizia, altrove irreperibile, della sua consacrazione a vescovo della Britannia. Circa questo testo la critica storica non è in grado di precisare se si tratti di un esemplare più antico e più attendibile di quello del monaco angioino o di un tardo rifacimento.
Brioco morì nonagenario e intorno al suo monastero si sviluppò una cittadina che prese il suo nome e divenne sede vescovile dopo l'XI secolo.
Le sue reliquie, verso l'850, durante le invasioni normanne, furono trasferite nel monastero di San Sergio d'Angers. La festa della traslazione, secondo un atto del 1166, di Enrico II Plantageneto, si celebrava il 31 luglio.
Nel 1210 le reliquie furono restituite a St-Brieuc, dove, almeno fino alla Rivoluzione, si conservarono la campana e il bastone pastorale del santo. La parrocchia di San Giacomo du Haut-Pas a Parigi sembra possederne alcune. Il culto di Brioco è notevolmente diffuso nelle regioni prospicienti la Manica dove il nome ha subito numerose deformazioni. Fra le chiese parrocchiali che gli sono dedicate ricordiamo: Llandy-friog nel Cardigan, St Breoke, nella Cornovaglia insulare, St Briavel nel Gloucestershire; tutte quelle intitolate a Brayoch Boc in Scozia, St Brieuc-de-Mauron e St Brieuc des Ifs, Caulnes, Cruguel, Hillion e Plonivel (oggi Plobannalec) in Bretagna. La festa cade il 1° maggio Secondo il calendario di Haddan e Stubbs, in questo giorno si celebrerebbe l'anniversario della traslazione, che invece a St-Brieuc si celebra la seconda domenica dopo Pasqua.
Nell'iconografia Brioco è solitamente rappresentato con tre borse o tre portamonete sospesi alla cintola, in ricordo della sua generosa carità. La diffusione di questo modulo iconografico ottenne a Brioco la particolare devozione dei fabbricanti di portamonete.


Autore:
Gilbert Bataille


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-09-01

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