m. 1008 circa
Martirologio Romano: Nel monastero di Fohorst nelle Fiandre, nel territorio dell’odierno Belgio, transito di sant’Ansfrido, vescovo di Utrecht, che, colpito da cecità, si ritirò in questo luogo.
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Indicato di volta in volta come conte di Brabante, o di Huy, o di Lovanio, appartenne a una nobile famiglia delle Fiandre, e fu uno degli amici e dei sostenitori più leali dell'imperatore Ottone III. Grandemente stimato per la sua onestà e saggezza, si adoperò a liberare il paese dai briganti che l'infestavano. Nel 992 la moglie di Ansfrido, santa Ilsunda, fondò il monastero di Thorn e vi si ritirò con la figlia Benedetta: fu probabilmente allora che Ansfrido, donato al vescovo di Liegi il suo contado, ricevette la tonsura. Nel 994, alla morte di Baldovino, Ottone III forzò Ansfrido a succedergli sul seggio episcopale di Utrecht. L'imperatore fu anche largo di donativi alla diocesi, come anche il suo successore Enrico II, di cui, anzi, Ansfrido fu uno dei più ascoltati consiglieri. Divenuto cieco, nel 1006 si ritirò nel monastero di Fohorst, più tardi chiamato Heiligenberg (Monte Santo), che egli stesso aveva fondato, e si sottopose alla regola di san Benedetto. Morì verso il 1010, e il suo corpo fu sepolto prima nel monastero e poi nel 1050 fu traslato nella cattedrale di San Paolo ad Utrecht. La festa di Ansfrido cade il 3 maggio.
Autore: Willibrord Lampen
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