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Beato Gaspare de Bono Sacerdote dei Minimi

14 luglio

Valenza, Spagna, 5 gennaio 1530 - 14 luglio 1604

Nacque in Valencia (Spagna) il 5 gennaio 1530. Ottenuta la guarigione, in seguito ad un incidente mortale, abbandonò la carriera militare ed entrò nell'Ordine dei Minimi. Eletto più volte Correttore Provinciale di Spagna, manifestò sempre il suo disagio e la sua presunta incapacità. Di fatto, si manifestò sempre colmo di Dio, capace di decisioni impegnative e spesso provvidenziali. Eccelse nell'osservanza della Santa Regola e per la sua grande umiltà. Già in vita veniva additato come "Santo", e gli si attribuirono numerose intercessioni e miracoli. Morì il 14 luglio 1604 e venne beatificato da Pio VI il 17 settembre 1786.

Martirologio Romano: A Valencia in Spagna, beato Gaspare de Bono, sacerdote dell’Ordine dei Minimi, che lascị le armi di principe del mondo per la milizia di Cristo Re e per amore della casa dell’Ordine nella provincia spagnola, che resse con prudenza e carità.


Nacque a Valenza, in Spagna, il 5 gennaio 1530 da Giovanni e Isabella Mançon, che, sebbene poverissimi, affrontarono ogni sorta di sacrifici per assicurargli una formazione cristiana e una cultura superiore alla loro condizione e alle loro possibilità economiche. Il fanciullo assecondò mirabilmente gli sforzi dei genitori, mostrando una spiccata tendenza agli esercizi di pietà e un'accentuata inclinazione allo studio, e facendo ben sperare del suo avvenire. Ancor giovanetto, entrò nell'Istituto di S. Domenico, ma ben presto lo dovette abbandonare, perché chiamato dalla pietà filiale a sovvenire all'estrema indigenza della sua famiglia.
Nel 1549, il Bono si arruolò nelle milizie di Carlo V, in cui seppe mantenere integri i suoi costumi, senza cedere minimamente agli allettamenti del secolo, specie per ciò che riguarda la purezza, il supremo ideale della sua vita. Dopo dieci anni di vita militare, avvenne un fatto che decise del suo avvenire: partecipando, infatti, alle campagne d'Italia, durante uno scontro, mentre, inseguito, fuggiva precipitosamente a cavallo, cadde in un fosso, fu raggiunto dal nemico e colpito più volte al capo. In quel frangente, si rivolse con fervore a Nostra Signora «de los Desamparados» e a s. Francesco di Paola, impegnandosi ad entrare nell'Istituto dei Minimi, se si fosse salvato. La sua preghiera fu esaudita: ricoverato all'ospedale, poco dopo ne uscì, malgrado il parere contrario dei medici e, tornato in Spagna, andò al convento di S. Sebastiano, a Valenza, chiedendo di essere ammesso al noviziato. Compiuto il tirocinio, il Bono emise la professione il 17 giugno 1561, e, poiché aveva un'istruzione sufficiente, dopo poco più di un anno e mezzo fu ordinato sacerdote.
La sua nuova vita fu caratterizzata dalla perfetta osservanza della regola, che egli inasprì con volontarie mortificazioni. Era puntualissimo agli esercizi comuni, fedele fino allo scrupolo al voto di quaresima perpetua, proprio del suo Ordine, che mantenne anche durante i lunghi e faticosi viaggi e le molte, noiosissime infermità; fu pieno di carità verso tutti e umilissimo fino a considerarsi il servitore dei suoi confratelli, anche se semplici laici. A chi esaltava la sua virtù, egli rispondeva che in lui non c'era nulla di buono all'infuori del nome. Il beato amava la preghiera e la contemplazione, cui consacrava molte ore del giorno e, specialmente, della notte. Questo metodo di vita egli non alterò minimamente nei suoi diversi uffici, anche quando fu nominato superiore locale in vari conventi e, infine, correttore provinciale (1580). I suoi due confessori ebbero a testimoniare, con giuramento, che il Bono mantenne intatto il candore della sua innocenza, mentre i confratelli che deposero al processo di beatificazione, affermarono che per quanto loro risultava, egli non aveva mai trasgredito anche la più piccola disposizione della regola. Fu predicatore assiduo ed efficace e percorse buona parte della Spagna, malgrado i dolori della podagra, le varie piaghe e una noiosissima ernia che lo affliggevano. Operò molti miracoli in vita e dopo la morte, ebbe spirito profetico, il dono di scrutare nelle coscienze e quello della contemplazione.
Morì nel giorno da lui stesso predetto, il 14 luglio del 1604, a settantaquattro anni, dopo averne passati ben quarantaquattro nelle asprezze della regola dei Minimi. I miracoli si susseguirono sulla tomba del beato contribuendo ad allargare la sua fama di santità e a rendere popolare il suo culto. Fu beatificato il 10 settembre 1786.
La sua data di culto è il 14 luglio, mentre la Congregazione dei Minimi di san Francesco di Paola lo celebra il 4 luglio.


Autore:
Francesco Russo


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-07-04

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