Il patriarca di Costantinopoli, Macedonio II, morto in esilio a Gangra in Paflagonia (516), nella parte settentrionale dell'Asia Minore, secondo una notizia trasmessaci da Landolfo Sagace fu «sepolto nella chiesa di San Callinico, martire, vicino alle sue reliquie». Questo ci permette di supporre che Callinico fosse venerato già da molto tempo all'inizio del sec. VI, epoca in cui Macedonio fu relegato a Gangra dall'imperatore Anastasio che non apprezzava il suo attaccamento alla dottrina di Calcedonia. Il pellegrino Teodosio, verso il 530, visitò la tomba di Callinico (cf. Itinera Hierosolymitana saec. 1V-Vili, ed. P. Geyer, in CSEL, XXXIX, p. 144, dove il nome di Callinico appare corrotto in Galenicus).
I testi delle passiones, da cui sono estratti gli elogi di Callinico, riportati dai vari sinassari e dal Martirologio Romano, sono di dubbio valore storico e per di più non danno che notizie molto scarse sulla persona del santo. Egli sarebbe stato originario della Cilicia e avrebbe sofferto il martirio del fuoco a Gangra di Paflagonia, dopo aver miracolosamente dissetato i suoi carnefici. La sua festa è celebrata il 29 luglio.
Autore: Placide Bazoche
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