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San Massimo di Chinon Abate

20 agosto

Chinon - Turenna (Francia), V secolo

Le poche notizie conosciute provengono da san Gregorio di Tours che nel suo «De gloria confessorum» dedicò un capitolo a questo discepolo di san Martino di Tours (315-397), il quale per tenere nascosta la sua santità, lasciò la Turenna per andare come monaco all'Ile-Barbe a Lione. Ma anche qui la sua santità attirava l'attenzione degli abitanti, che non lo lasciavano libero nelle preghiere; quindi ritornò al suo paese. Attraversando il fiume, naufragò, ma Massimo raggiunse la riva, salvando anche il libro dei Vangeli, il calice e la patena. Rientrato, fondò un monastero a Chinon sulla Vienne, che prese il nome di Saint-Mexme. Visse nel V secolo e mentre il castello di Chinon era assediato dai nemici Visigoti, il santo ottenne con le sue preghiere, che piovesse aiutando così la popolazione. (Avvenire)

Etimologia: Massimo = grandissimo, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Presso Chinon nel territorio di Tours nella regione dell’Aquitania in Francia, san Massimo, discepolo di san Martino, che, dapprima monaco sulla Île-Barbe a Lione, fondò poi sul fiume Vienne un monastero, nel quale morì ormai carico di giorni.


Le poche notizie conosciute provengono da s. Gregorio di Tours che nel suo “De gloria confessorum” dedicò un capitolo a questo discepolo di s. Martino di Tours (315-397), il quale per tenere nascosta la sua santità, lasciò la Turenna, dove era nato e viveva, per andare come semplice monaco nel monastero dell’Ile-Barbe a Lione.
Ma anche qui la santità della sua persona, attirava l’attenzione degli abitanti della zona, che non lo lasciavano libero nelle sue preghiere e vita volutamente nascosta e contemplativa; quindi decise di ritornare al suo paese.
Attraversando il fiume Saône, la sua barca naufragò, ma Massimo poté riguadagnare la sponda senza difficoltà, salvando anche il libro dei Vangeli, il calice e la patena che aveva con sé.
Rientrato nella Turenna Aquitania (regione storica della Francia centrale, in gran parte nel bacino della Loira), fondò un monastero a Chinon sulla Vienne e che prese il nome di Saint-Mexme; in seguito esso fu distrutto dai Normanni e ricostruito nel X secolo.
Massimo visse nel V secolo e s. Gregorio di Tours racconta che mentre il castello di Chinon era assediato dai nemici Visigoti, il santo abate ottenne con le sue intense preghiere, che piovesse in modo torrenziale, aiutando così la popolazione di Chinon rimasta senza acqua.
S. Massimo è riportato come celebrazione liturgica al 20 agosto nel ‘Martirologio Romano’; a Chinon dove fu abate infaticabile e morì in un anno imprecisato, è conservato un piviale a lui denominato, che reca una iscrizione in caratteri arabi, riportato senza dubbio dalla Terra Santa, durante le Crociate.
Ancora di lui parlano la ‘Vita’ ed i ‘Miracula’ scritti nel IX secolo, ma che comunque non aggiungono niente di storico alle poche notizie di s. Gregorio di Tours (538-594).


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-04-12

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