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Santi Agatonico, Zotico e compagni Martiri

21 agosto

Martirologio Romano: In Tracia, nell’odierna Turchia, santi Agatoníco, Zótico e altri, martiri, che si tramanda abbiano subito il martirio a Silivri e in altri luoghi.


AGATONICO, ZOTICO, TEOPREPIO, ACINDINO, SEVERIANO, ZENONE, VITTORE, CESAREO, CRISTOFORO, TEONA e ANTONINO, santi martiri in BITINIA e in TRACIA

I nomi di questi martiri sono variamente distribuiti nei menologi greci e nel Martirologio romano, che li ricorda, infatti, alcuni il 20 aprile, altri il 22 agosto. Secondo la passio leggendaria, durante la persecuzione di Massimiano, il prefetto Eutolmio di Nicomedia prese a ricercare i cristiani della costa meridionale del Mar Nero. Mise a morte Zotico, con due suoi discepoli, poi scoprì Agatonico, figlio del prefetto Asclepiade, che risiedeva in Bitinia. Arrestato e condotto a Nicomedia, Agatonico sostenne impavido interrogatori e torture al punto che molti pagani si convertirono e per questo furono decapitati. Agatonico e alcuni altri cristiani furono successivamente avviati in Tracia, dove allora si trovava l'imperatore. Lungo la strada, a Potamone in Bitinia, furono decapitati Zenone, Teoprepio ed Acindino, mentre presso Calcedonia subì il supplizio un vegliardo di nome Severiano. Giunto a Bisanzio, Agatonico fu nuovamente interrogato e torturato. Finalmente a Selimbria, in Tracia, alla presenza dell'imperatore Agatonico e tutti i compagni superstiti furono decapitati.
Se mancano prove di un culto reso agli occasionali compagni del martirio di Agatonico, non altrettanto si può dire di lui. Fino al sec. XIV Selimbria possedette parte delle sue reliquie, che poi sarebbero state manomesse dai latini, secondo l'accusa di Filateo, vescovo di Selimbria, vissuto nel sec. XIV. Già al tempo di Costantino fu eretta a Costantinopoli una chiesa in suo onore, che fu poi rinnovata sotto Giustiniano e incorporata nei palazzi imperiali al tempo di Maurizio Vero. In questa chiesa i patriarchi ebbero il loro trono per cinquantasette anni e quattro imperatori vi furono incoronati. Un certo pellegrino di nome Antonio avrebbe visto nel 1200 a Costantinopoli le reliquie di sant'Agatonico. Nel rito bizantino esiste un intero Ufficio in onore di sant'Agatonico e soci. Giuseppe, il celebre autore di canoni, compose per quest'Ufficio il Canone di Mattutino. I santi Agatonico e Zotico, poi, furono molto venerati in Oriente: i loro nomi furono inseriti fra quelli degli altri martiri nel piccolo menologio siriaco fin dal IV sec., donde passarono nei sinassari orientali e, infine, nel Martirologio Geronimiano. Sant'Agatonico fu venerato, oltre che nella chiesa a lui dedicata, anche in Santa Teodora e nel Monastero Xylokerkos a Costantinopoli.
Fanno menzione di questi santi martiri il Tipikon della Grande Chiesa di Costantinopoli (IX-X sec.), tutti i menologi greci pubblicati dopo il menologio che si trova nel Vangelo greco dell'VIII sec., il meneo greco di Montfaucon (IX sec.), il Martirologio geronimiano, il Martirologio romano, i menei greci dell'XI e XII sec., i menei greci del Monastero di Grottaferrata (XI-XII sec.); soltanto il Menologio che si trova nell'Epistolario della Biblioteca di Coalen a Parigi sembra non conoscerli.


Autore:
Antonio Koren


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-07-26

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