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Sant' Alberto di Pontida Abate

2 settembre

m. 1096 circa

Alberto, della nobile famiglia dei Prezzati, fu un soldato che, per una grave ferita riportata, lasciò la vita delle armi per cercare la pace di Cristo. Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, in Spagna, si ritirò a Pontida, sua città natale, dove nella seconda metà del secolo XI, fondò un monastero che dedicò a san Giacomo, basato sulla regola di Ugo di Cluny (morto nel 1109). Dopo un periodo di noviziato a Cluny, fu superiore a Pontida come successore del compagno Guido. Morì nel 1095 o 1099. Le sue reliquie con quelle di san Guido, del quale non si conosce l'anno della morte, furono conservate nella chiesa del monastero di Pontida fino al 1373, quando, dopo un incendio, furono traslate nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo e nel 1911 tornarono a Pontida. (Avvenire)

Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Pontida in provincia di Bergamo, santi Alberto e Vito, monaci, dei quali il primo antepose alle armi e agli onori del mondo il servizio a Cristo e fondò nella sua città un monastero amprontato alle consuetudini cluniacensi, che il secondo governò.


Alberto, della nobile famiglia dei Prezzati, fu dapprima un valoroso soldato che, per una grave ferita riportata, lasciò la vita delle armi per cercare la pace di Cristo: dopo aver peregrinato a S. Giacomo di Compostella in Spagna, si ritirò a Pontida, sua città natale, dove nella seconda metà del sec. XI, fondò un monastero che dedicò a s. Giacomo e che pose sotto la regola di Ugo di Cluny (m. 1109), e del quale, dopo aver fatto un periodo di noviziato a Cluny, fu superiore dopo il suo compagno Guido. Morì il 2 o il 12 settembre 1095 o 1099.
Le sue reliquie con quelle di san Guido, del quale non si conosce l'anno della morte, furono conservate nella chiesa del monastero di Pontida fino al 1373, quando, essendo questa andata distrutta da un incendio, furono traslate nella chiesa di S. Maria Maggiore di Bergamo e finalmente nel 1911 tornarono a Pontida. I martirologi benedettini fissano la festa dei due santi al 5 settembre.


Autore:
Sergio Mottironi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-02-01

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