Da un antico codice del monastero di S. Croce in Brescia, che, come informa il Tatti, è la fonte originaria per la conoscenza della vita di Candida, lo storiografo bresciano Bernardino Fayni desunse le notizie in seguito passate nei martirologi di Brescia e di Como e nelle varie Memorie sulla beata. Si sa quindi che ella nacque a Como e la sua figura di monaca agostiniana è sobriamente delineata nel Martirologio comense del Tatti al 20 settembre, suo probabile dies natalis: giovanissima, si asteneva dalle carni, viveva in insolita austerità e in continua preghiera (anche notturna), vincendo le tentazioni diaboliche. Entrata nel monastero della S. Croce a Brescia, fu arricchita di nuove grazie da Dio, ebbe delle visioni del Cristo benedicente e il dono delle profezie. Morì nel 1515, in giorno e mese a noi ignoti, mentre Brescia teneva accuratamente serrate e custodite le sue porte per tema di essere nuovamente invasa e saccheggiata dai nemici.
Autore: Pietro Gini
Fonte:
|
|
|
|