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Sant' Apollinare di Valence Vescovo

5 ottobre

Martirologio Romano: A Valence nel territorio di Vienne in Francia, sant’Apollinare, vescovo: fratello di sant’Avíto, vescovo di Vienne, fu uomo pervaso da fervore di giustizia e onestŕ e rinnovň l’autoritŕ e l’antico decoro della religione cristiana nella sede di Valence rimasta a lungo vacante.


Figlio di sant'Isicio, senatore, divenuto poi vescovo di Vienne, e fratello maggiore di sant'Avito, nacque in questa città nel 453 da una famiglia illustre, imparentata con lo scrittore Sidonio Apollinare, se non con Avito che fu proclamato Augusto a Tolosa nel 455. Discepolo di san Mamerto, fu ordinato vescovo di Valence qualche anno avanti il 492, succedendo a Massimo che era stato denunziato al papa come manicheo. Allontanato così dal fratello, continuò a conservare con lui relazioni affettuose di cui testimonia la corrispondenza nella quale attraverso l'affettazione di uno stile usuale nella sua epoca, appaiono sentimenti di una rara delicatezza, in occasione dello scambio di doni o di servizi e di feste celebrate insieme. Non è certo che egli assistesse alla conferenza episcopale di Lione nel 499 poiché gli atti di essa sono apocrifi, ma la sua firma figura in documenti autentici emanati dai concili di Épaone (517) e di Lione (516-23). Una Vita, rimasta anonima nonostante tutti i tentativi fatti per identificarne l'autore, non è al di là di ogni sospetto, ma si sbaglierebbe a farne senz'altro l'opera di un falsario come ha preteso l'editore dei Monumenta, B. Krush, senza ricevere però l'assenso dei Bollandisti. Fatte queste riserve, vediamo i fatti.
Stefano, ufficiale del re Sigismondo, avendo sposato, nonostante i canoni, sua cognata Palladia, era stato colpito dal decreto 30 del concilio di Épaone, redatto specialmente per la circostanza, e la scomunica era stata rinnovata dal concilio di Lione. Sigismondo, infuriato, esiliò i vescovi presenti a Sardinia, borgata non identificata del lionese, ma dovette tosto richiamarli, ad eccezione di Apollinare. Ammalatosi, il re ricuperò la salute per intercessione del santo di cui gli era stato fatto toccare un vestito e perciò mise fine anche all'esilio del santo vescovo.
Verso la fine della sua vita Apollinare intraprese un viaggio ad Arles e a Marsiglia durante il quale avrebbe incontrato san Cesario ed altri personaggi non meno illustri, sulla cui identità però permangono dubbi fondati. La stessa incertezza circonda i miracoli che avrebbero accompagnato la sua ultima malattia. Apollinare morì verso il 520. La sua festa si celebra il 5 ottobre. I suoi resti, trasferiti a più riprese e deposti finalmente verso il 1060 nella chiesa dedicata al suo nome, furono dispersi nel sec. XVI dai calvinisti. E' onorato come patrono della diocesi di Valence sotto il nome popolare di Aplonay.


Autore:
Gérard Mathon


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-08

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