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San Froilano di Leon Vescovo

5 ottobre

832 - 905

Martirologio Romano: A León in Spagna, commemorazione di san Froilano, vescovo, che, elevato all’episcopato dopo aver condotto vita eremitiva, evangelizzò le regioni della Spagna liberate dal giogo dei Mori e rifulse per l’ardore nella propagazione della vita monastica e per la generosità verso i poveri.


Nato in un sobborgo di Lugo (Galizia) nell'832, a diciotto anni si ritirò a vita eremitica sugli aspri e silenziosi monti del Curueno, nella zona di Val di Cesar, dove una roccia tra i paesi di Corecillas e Montuerto porta ancora il suo nome e c'è ancora una chiesetta a lui dedicata. Un sacerdote di nome Attilano si unì a lui nella penitenza. Datosi all’apostolato, evangelizzò la regione legionense popolata da cristiani fuggiti dal Sud per timore delle persecuzioni arabe. Ai margini del Curueno fondò nell’870 il monastero di Veseo, al quale accorsero presto religiosi dei luoghi vicini per vivere sotto l’obbedienza dell’abate Froilano ancora laico.
Intanto il re Alfonso III di Leon (886-910), dopo la vittoria di Polvoraria nell’878, pensò di consolidare le terre conquistate fino al Duero e a questo scopo chiamò Froilano alla sua corte di Oviedo e gli affidò la colonizzazione di queste terre cristiane. Il santo, sebbene a malincuore, abbandonò le montagne del Curueno e il monastero di Veseo e discese insieme con Attilano ed altri monaci fino alla pianura del fiume Esla, a nord di Zamora, dove fondò nell’880 il monastero di Tàbara, che presto si popolò di seicento monaci di ambo i sessi: fu forse il primo monastero duplice medievale della Spagna. Tra gli altri monasteri fondati lungo la vallata dell'Esla, acquistò un’importanza straordinaria quello di Moreruela che, con quello di Tàbara, fu il primo monastero spagnolo che accettò la riforma cistercense.
Rimasta vacante la sede di Leon nel 900, i fedeli chiesero al re che venisse nominato vescovo Froilano, allora abate di Moreruela; questi da prima si oppose ma alla fine si vide costretto ad accettare e venne consacrato (contemporaneamente ad Attuano, creato vescovo di Zamora) nella festa di Pentecoste del 900, nella cattedrale della stessa Leon.
Visse settantatre anni e morì nel 905. Fu sepolto nel sarcofago che il re aveva preparato per se stesso nella cattedrale.
Non si conosce la data esatta in cui il popolo cominciò a rendere culto a Froilano. Nell’antifonario mozarabico della cattedrale di Leon, della prima metà del secolo X, in cui si contiene il Santorale completo di questa Chiesa, scritto ed illustrato dai discepoli e dai compagni di Froilano, non si trova ancora la sua festa; però il vescovo Pelagio di Oviedo, nel secolo XI, lo chiama santo.
La traslazione delle sue spoglie dalla cattedrale di León al monastero di Val di Cesar avvenne nel 995 per l’imminente pericolo delle incursioni arabe. Nel secolo XI fu venerato a Val di Cesar; nella metà del secolo XII il corpo si trovava nel monastero di Moreruela, trasferitovi contro la volontà del popolo e del clero di León, i quali fecero ricorso a papa Alessandro III, chiedendone la restituzione.
Il papa diede la commissione al cardinale Giacinto, legato pontificio in Spagna, divenuto più tardi papa con il nome di Celestino III, che, durante il suo soggiorno a León nel 1173, ordinò il trasferimento della metà dei resti di Froilano a Leon, lasciando l’altra metà nel monastero di Moreruela. II Tudense, cronista reale, pone la traslazione nel 1181, essendo vescovo di Leon Manrico, iniziatore dei lavori di costruzione dell'attuale cattedrale.
La festa si celebra il 5 ottobre e quella della traslazione l'11 agosto. È patrono delle diocesi di León e Lugo e titolare del seminario maggiore legionense.
Il culto di Froilano lasciò traccia nell'arte locale di León. L'arca d'argento che contiene le reliquie del santo nell'altare maggiore della cattedrale è opera dell'orefice Enrico de Arfe (secolo XVI); la scultura (secolo XV) nella facciata sud rappresenta Froilano con ornamenti episcopali e i rilievi del timpano della porta stessa della facciata, chiamata di san Freniamo (secolo XIII), rappresenta la traslazione dei resti da Moreruela a León; nella cappella della Natività si conserva una vetrata dei secoli XIII-XIV, dedicata a Froilano, così come una delle tavole degli scanni del coro (secolo XV) presenta Froilano nella leggenda del miracolo del lupo; le tavole dipinte della pala dell'altar maggiore, opera del pittore Nicola Francese (secolo XV), presentano scene della vita del santo. Nella città di León ci fu fino al secolo XIX un ospedale dedicato al santo e nelle montagne esiste ancora la chiesetta di san Froilano.
Il giorno della festa (5 ottobre) si celebra nel santuario della Madonna del Cammino di questa città una festa con grande concorso di fedeli da tutte le regioni dell’antico regno asturiano-legionense.
 


Autore:
José M. Fernandez Catón


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-02-15

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