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San Cassiano di Tangeri Martire

3 dicembre

† Tangeri, Marocco, 30 ottobre 298

Etimologia: Cassiano = armato di elmo, dal latino

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Tangeri in Mauritania, nell’odierno Marocco, san Cassiano, martire.


Il Martirologio Romano, nella sua ultima edizione promulgata da San Giovanni Paolo II all’alba del terzo millennio, ricorda il 3 dicembre “A Tangeri in Mauritania, nell’odierno Marocco, san Cassiano, martire”.  La località si chiamava un tempo Tingis ed è situata nell’odierno Marocco. Ad essere giustiziato il 3 dicembre dell'anno 298 fu Cassiano, segretario (exceptor militaris) del prefetto del pretorio Aurelio Agricolano, mediante decapitazione.
Circa due mesi prima, dovendo assistere per motivi d'ufficio al processo di del centurione Marcello, egli si era indignato per l’ingiusta condanna, rifiutando di trascrivere la sentenza che lo metteva a morte e gettando via lo stilo e le tavolette su cui scriveva. Marcello fu comunque ucciso a Tangeri il 30 ottobre 298. A causa della sua protesta clamorosa, Cassiano per non aver dato il suo assenso alla sentenza, venne arrestato immediatamente e, giudicato per il grave atto di indisciplina, fu anch’egli condannato a morte.
Già nel Martirologio Geronimiano al 3 dicembre era commemorato Cassiano, martire a Tangeri, nominato anche da Prudenzio. Il Baronio introdusse nel Martirologio Romano, allo stesso giorno, I'elogio di Cassiano, mutuandolo dal De Natalibus che, a sua volta, l’aveva ricavato da una passio annessa in appendice a quella di San Marcello. È da notare che il De Natalibus confonde questo Cassiano con il martire omonimo venerato ad Imola, poiché afferma che il corpo di Cassiano, inizialmente sepolto a Tangeri, dopo qualche tempo, fu traslato nella città romagnola.
Oltre che al 3, Cassiano è celebrato anche al 1° dicembre, assieme ad altri martiri, sia nel Martirologio Geronimiano sia nel Martirologio Romano nella sua ultima edizione precedente al Concilio Vaticano II: tale gruppo, però, è chiaramente fittizio e non è semplice identificare l’identità di tali martiri.
È ancor più interessante notare come in tale edizione, recentemente rieditata (Martyrologium Romanum, Editions Iris 2019), fosse molto più ampio l’elogio di San Cassiano al 3 dicembre: “Tingi, in Mauritania, passio sancti Cassiani Martyris, qui, cum exceptoris diu gessisset officium, tandem, admiratus intrepida beati Marcelli Centurionis responsa et immobilem in Christi fide constantiam, atque caelitus inspiratus, exsecrabile duxit Christianorum neci deservire; ideoque, cum renuntiasset eidem officio, et ipse, sub Christiana professione, capite abscissus, triumphum meruit obtinere martyrii”.
L’esempio che San Cassiano ci lascia è più che mai attuale, il suo martirio non si perde tra le nebbie dei tempi. Anche i cristiani di oggi possono lasciarsi ispirare da lui ed essere sorretti nella difficile scelta di disobbedire a tutte le leggi che sono contrarie a Dio ed al suo progetto. L’intercessione di questo martire può donare forza nell’ammonire fraternamente quei fratelli che, per ignoranza o per altri motivi, si schierano con legislatori nemici della Chiesa. San Cassiano invita i cristiani di oggi ad essere coerenti con la propria Fede, anche nelle scelte inerenti il bene comune.


Autore:
Don Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2020-12-03

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