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Card. Giovanni Saldarini Arcivescovo emerito di Torino

Cardinale defunto

Cantů, Como, 11 dicembre 1924 – Milano, 18 aprile 2011

Arcivescovo emerito di Torino.
Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato nel Concistoro del 28 giugno 1991, del Titolo del S. Cuore di Gesù a Castro Pretorio (Diaconia elevata "pro hac vice" a Titolo presbiterale).



Il Cardinale Giovanni Saldarini, Arcivescovo emerito di Torino, è nato a Cantù, provincia di Como e arcidiocesi di Milano, l'11 dicembre 1924, primogenito di Mario e di Adele Carugati. Successivamente sono nati il fratello Giuseppe e la sorella Palmira. Riceve il Battesimo nella parrocchia di San Michele Arcangelo il 21 dicembre, e la Cresima dal Cardinale Arcivescovo di Milano Alfredo Ildefonso Schuster. Entra nel Seminario di San Pietro Martire in Venegono nel 1938 per la quarta ginnasio e vi prosegue gli studi nel curriculum seminaristico.

Dopo l'ordinazione sacerdotale il 31 maggio 1947 nella Cattedrale di Milano, per mano del Cardinale Schuster, consegue la licenza in Teologia nella Facoltà Teologica di Milano. Insegna Lettere ai chierici prefetti nel Collegio arcivescovile di Desio dal 1947 al 1949. Da quell'anno e fino al 1952 studia al Pontificio Istituto Biblico di Roma dove ottiene la licenza in Sacra Scrittura. In quegli anni è allievo del Pontificio Seminario Lombardo dove rimane fino al 1952.

Rientrato in diocesi è docente per quindici anni, dal 1952 al 1967, di Sacra Scrittura nel Seminario di Venegono. Nel 1967 il Cardinale Giovanni Colombo lo nomina parroco della parrocchia dei Santi Ambrogio e Simpliciano in Carate Brianza e nel 1974 lo trasferisce nella centralissima San Babila di Milano. Il 24 aprile 1979 è nominato prelato d'onore di Sua Santità.

Il 17 marzo 1982 l'Arcivescovo Cardinale Carlo Maria Martini lo nominava Vicario episcopale della "zona pastorale prima" corrispondente alla città di Milano con 23 decanati e oltre 180 parrocchie. Nella lettera di nomina l'Arcivescovo Martini ricorda di Monsignor Saldarini "l'impegno illuminato e generoso espresso nell'insegnamento biblico, nella cura d'anime e nella promozione dell'aggiornamento culturale dei sacerdoti".

Il 18 giugno 1983 è nominato pro-Vicario Generale. È incaricato specificatamente di curare la migliore attuazione del programma pastorale da parte di tutti gli uffici e gli organismi diocesani. Gli sono affidate molteplici incombenze: promuovere l'elaborazione di linee esplicative e di sussidi diocesani per l'attuazione del programma pastorale, seguendo e coordinando l'attività degli Uffici diocesani per la catechesi, i Sacramenti e il Culto divino, le missioni, la famiglia, il Segretariato per l'ecumenismo; promuovere e coordinale l'attività degli organismi ecclesiali di partecipazione: Consiglio Pastorale diocesano e Consigli Pastorali ai vari livelli, Consiglio presbiterale, assemblea dei decani; promuovere l'azione pastorale di tutta la realtà universitaria.

È in questi anni di lavoro fervido e intenso che Monsignor Saldarini esprime il meglio della propria cultura e preparazione. Il 22 settembre 1983, nominato canonico maggiore effettivo del Capitolo metropolitano, rinuncia alla parrocchia di San Babila. Come pro-Vicario generale cura la realizzazione di alcuni importanti convegni della Chiesa ambrosiana: "Catechisti testimoni" nel 1984, "Manzoni nella terra ambrosiana" nel 1985, "Farsi prossimo" nel 1986.

Il 10 novembre 1984 il Santo Padre lo elegge Vescovo titolare di Gaudiaba e Ausiliare dell'Arcivescovo di Milano. Comunicando la notizia il Cardinale Martini scrive: "Monsignor Saldarini mi è stato vicino ogni giorno di più in questi anni come collaboratore in molteplici impegni di governo pastorale. La sua competenza biblica, il suo amore alla Parola di Dio, la sua carità pastorale e l'attenzione ai problemi culturali lo hanno visto impegnato in servizi di rilievo". Riceve l'ordinazione episcopale in Cattedrale il 7 dicembre, festa di Sant'Ambrogio patrono dell'Arcidiocesi, dalle mani del Cardinale Martini.

Nei cinque anni in cui è Vescovo Ausiliare si occupa di molteplici settori: beni culturali (aspetto liturgico), catechesi, culto divino, famiglia, missioni; è pro-presidente della Congregazione del Rito ambrosiano, presidente della Commissione diocesana per l'ecumenismo e dei censori ecclesiastici, rettore dell'Istituto Regionale Lombardo di Pastorale, rettore dell'Università della terza età, canonico teologo del Capitolo metropolitano. Nella Conferenza episcopale italiana è membro della Commissione per la Dottrina della Fede e la Catechesi e del Comitato scientifico organizzatore delle "Settimane Sociali", che sono state riprese con la 41.ma edizione dal 2 al 5 aprile 1991 a Roma sul tema "I cattolici italiani e la giovinezza dell'Europa".

Il 31 gennaio 1989, nella festa di San Giovanni Bosco - giorno nel quale si conclude l'anno centenario della morte del "padre e maestro dei giovani" - il Santo Padre Giovanni Paolo II lo nomina Arcivescovo Metropolita di Torino. È il 100.mo pastore della Chiesa torinese, che ha il suo primo Vescovo in San Massimo. Succede al Cardinale Anastasio Alberto Ballestrero. Significativamente fa l'ingresso nell'Arcidiocesi il 19 marzo, Domenica delle Palme e IV Giornata Mondiale della Gioventù. Nel Santuario della Consolata, così caro al cuore dei torinesi, riceve il pastorale dal suo predecessore e si avvia tra due ali di folla verso la Cattedrale di San Giovanni Battista a piedi nelle vie del centro storico.

Alla base della personalità umana e sacerdotale, culturale e pastorale, al centro della sua esperienza parrocchiale ed episcopale c'è la Parola di Dio. Anche i suoi numerosi libri sono prevalentemente di carattere biblico-esegetico e pastorale: "Commenti" a vari libri della Bibbia, "Introduzione al mistero della Bibbia", "Le beatitudini" (Opera della Regalità), "Il presbitero educatore" (Piemme). Dall'amore alla Parola di Dio nasce il suo insegnamento della Sacra Scrittura, la sua attività come parroco, il suo impegno per la catechesi specie per i giovani e gli adulti.

Intensissima e molto varia l'attività come pastore della Chiesa torinese. Ha avviato la visita pastorale prima alla Curia metropolitana - dalla quale è scaturita una riforma che coordina meglio gli Uffici pastorali centrali - e poi a tutte le 355 parrocchie dell'Archidiocesi, articolate in 15 zone pastorali in Torino e 16 fuori città. Totale è la sua dedizione all'attività pastorale tra i giovani e per le vocazioni. La sua "Lectio divina" in Cattedrale per i giovani registra una grandissima partecipazione, tanto che è necessario realizzare - attraverso "Radio Proposta" - collegamenti audio con varie altre chiese.

Il 20 maggio 1990 ha la gioia di chiedere al Papa di beatificare il giovane Pier Giorgio Frassati in una memorabile celebrazione in Piazza San Pietro davanti a 50mila persone.

Grande risalto ha dato a vari settori: la Caritas - ne ha introdotto una "Giornata" annuale -; l'impegno a favore di emarginati, immigrati extracomunitari, tossicodipendenti e malati di AIDS; i mezzi di comunicazione sociale: "La Voce del Popolo", "Il nostro tempo", "Radio Proposta" e "Telesubalpina" ai quali collabora volentieri con commenti, lettere, messaggi, interventi in audio e video. La catechesi, l'animazione liturgica e missionaria, la pastorale sanitaria e della terza età, i Seminari, la Facoltà teologica e molti altri settori lo hanno visto attento pastore. Nella preoccupazione di essere - come dice il suo motto episcopale "Adiutor gaudii vostri" - "tutto a tutti", ha incontrato i rappresentanti del mondo politico, convocati per un ritiro spirituale (6 gennaio 1990, festa dell'Epifania), del mondo imprenditoriale (la grande e la medio-piccola industria), del mondo sindacale.

Dopo il suo insediamento a Torino è stato nominato Vicepresidente per il Nord della Conferenza episcopale italiana (incarico mantenuto fino al 1995). Ha compiuto una visita ai missionari torinesi in Kenya. Ha guidato pellegrinaggi diocesani a Lourdes, un viaggio di studio di sacerdoti e laici in Terra Santa, con i giovani è stato a Santiago de Compostela per la Giornata mondiale. Oltre alla beatificazione di Pier Giorgio Frassati - le cui spoglie ha accolto nella Cattedrale - nel 1990 è stato l'Arcivescovo della beatificazione di Don Filippo Rinaldi, terzo successore di Don Bosco (29 aprile), e del canonico Giuseppe Allamano, Rettore del seminario e del convitto della Consolata e fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata (7 ottobre).

Il 18 agosto 1990 è stato nominato dal Papa Custode Pontificio per la conservazione e per il culto della Sacra Sindone.

Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato nel Concistoro del 28 giugno 1991, del Titolo del S. Cuore di Gesù a Castro Pretorio (Diaconia elevata "pro hac vice" a Titolo presbiterale).

Il 19 giugno 1999 ha rinunciato per motivi di salute al governo pastorale della diocesi di Torino, dove è deceduto il 18 aprile 2011.


Fonte:
Santa Sede (aggiornamento: 19.04.2011)

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Aggiunto/modificato il 2005-04-13

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