Home . Per Nome . Per Data . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati



Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: [email protected]


> Home > Sezione (Sezione Papi) > Giovanni XVIII Condividi su Facebook

Giovanni XVIII Papa

Festa: .

† Roma, giugno/luglio 1009

(Papa dal 01/1004 al 07/1009)
Romano, dopo cinque anni dalla sua elezione abdicò, facendosi monaco nella baia di San Paolo fuori le Mura di Roma, dove morì.


Il suo nome di battesimo era Giovanni. Le fonti concordano nell'attribuirgli anche l'appellativo di Fasanus. Alcuni testi - tra i quali il catalogo inserito, intorno al 1120, alle cc. 208v-211 del Martirologio di S. Maria in Trastevere (Londra, British Library, Add. Mss. 14801; cfr. Catalogus pontificum), sempre piuttosto dettagliato riguardo ai pontefici romani - specificano anche che la sua regio di provenienza era quella gravitante intorno alla porta Metronia, a non molta distanza dal Laterano. Qualche incertezza riguarda invece le sue origini familiari e la sua carriera ecclesiastica prima dell'ascesa al pontificato.
La notizia, comunemente accettata, secondo la quale egli sarebbe stato figlio del presbitero Urso e di Stefania e che sarebbe stato cardinale prete di S. Pietro - o, meglio, di una delle sette chiese titolari che dipendevano da S. Pietro - è riportata da due sole fonti, entrambe di area tedesca: una versione del catalogo di pontefici, re e imperatori inserito dopo l'explicit del VII libro della cronaca di Ottone di Frisinga (tramandata dal ms. XIII. 774 della Niedersächsische Landesbibliothek di Hannover, compilato tra il 1165 e il 1167 nel monastero dei Ss. Ulrico e Afra ad Augusta) e l'anonima Historia Romanorum pontificum (Anonymus Zwetlensis) composta sul finire del XII secolo nella diocesi di Salisburgo. 
Come il suo predecessore Giovanni XVII, morto il 6 novembre 1003, anche Giovanni XVIII dovette con ogni probabilità l'elezione - avvenuta il 25 dicembre successivo - al favore del patricius Giovanni, della consorteria familiare dei Crescenzi, anche se non è chiaro se fosse legato a lui da vincoli di consanguineità.
Nonostante le informazioni al riguardo non siano abbondanti, sembra che Giovanni XVIII abbia svolto un'intensa attività alla guida della Chiesa di Roma. Subito dopo la sua elezione, nei primi mesi del 1004, egli inviò per esempio in Germania un suo legato, il vescovo e bibliotecario Leone. Questi recava con sé il pallio per l'arcivescovo Tagino di Magdeburgo e alcuni privilegi destinati al vescovato di Merseburg, una sede soppressa nel 981 da Benedetto VII, in adesione alle richieste dell'imperatore Ottone II, e che Giovanni XVIII, probabilmente su istanza di Enrico II, stava tentando di ristabilire. Nel marzo dello stesso anno egli ricevette a Roma una delegazione di Enrico II, che gli confermò il successo della sua iniziativa. 
Secondo Thietmar di Merseburg (Chronicon, VI, 101) il pontefice, forse nel maggio 1004, avrebbe anche invitato Enrico II a Roma per incoronarlo imperatore, ma dovette tornare sulle proprie decisioni a causa dell'opposizione del patricius Giovanni, notoriamente ostile al sovrano. Nello stesso anno Giovanni XVIII avrebbe invece canonizzato, su istanza di Antonio, missionario in terra slava, i cinque martiri Benedetto, Giovanni, Isacco, Matteo e Cristiano, assassinati in Polonia nel novembre dell'anno precedente. 
Altro segno del desiderio di Giovanni XVIII di stabilire buoni rapporti con Enrico II può essere visto nell'approvazione che egli diede, nel giugno 1007, alla creazione della sede di Bamberga. Il nuovo vescovato era parte di una strategia regia di espansione e controllo territoriale. Nelle intenzioni del sovrano doveva infatti essere base per l'evangelizzazione degli Slavi e centro di pressione politica nell'alta valle del Meno. Nel corso di un sinodo in S. Pietro, Giovanni XVIII rese Bamberga suffraganea della sede di Magonza - anziché di Würzburg, come il titolare di quest'ultima avrebbe voluto - e la pose sotto la protezione apostolica. Analogo significato doveva avere la nomina (maggio-giugno 1008) da parte di Giovanni XVIII del nuovo vescovo di Asti nella persona di Pietro, un sostenitore del sovrano.
Giovanni XVIII mostrò inoltre grande decisione nell'intervenire a sostegno delle istituzioni monastiche in terra di Francia. Concesse per esempio l'esenzione al monastero di S. Vittore di Marsiglia; pose quello di Villeneuve-lès-Avignons sotto la diretta protezione apostolica; concesse privilegi alle comunità di St-Florent-lès-Saumur e di Psalmodi. Verso la fine del 1007 Giovanni XVIII intervenne poi con decisione nella contesa che opponeva i vescovi Leoterico di Sens e Fulco di Orléans, che agivano con l'appoggio del sovrano francese Roberto II, al monastero di S. Benedetto di Fleury. Il pontefice era stato infatti informato che nel corso di un sinodo tenuto a Orléans, durante il quale anche la stessa supremazia del papa era stata contestata, una parte dell'episcopato francese aveva tentato di costringere l'abate Gaslino a bruciare un privilegio che papa Gregorio V aveva concesso alla sua comunità. I vescovi e il sovrano furono quindi convocati d'urgenza a Roma sotto minaccia di scomunica - e di interdetto esteso a tutta la Francia nel caso di Roberto - se non si fossero presentati.
È anche probabile che nel corso del pontificato di Giovanni XVIII i rapporti tra la Chiesa romana e quella bizantina fossero, almeno momentaneamente, buoni. Lo scisma fu infatti temporaneamente ricomposto e il nome del pontefice inscritto nei dittici di preghiera costantinopolitani (cfr. Runciman).
La politica di sostanziale accordo tra Giovanni XVIII e l'imperatore ha fatto ritenere che egli, caduto per questo in disgrazia agli occhi del patricius Giovanni, fosse stato deposto e costretto a farsi monaco a S. Paolo fuori le Mura, ove sarebbe morto tra giugno e luglio del 1009.
La notizia della sua morte in monastero compare però solo nelle due fonti tedesche già menzionate, il catalogo inserito nella cronaca di Ottone di Frisinga e l'anonima Historia Romanorum pontificum. Nessun'altra fonte, dell'epoca (per esempio: Annales Augustani, Annales Sancti Blasii) o posteriore (per esempio il Chronicon di Martino di Troppau con la precisazione che Giovanni XVIII sarebbe stato sepolto in Vaticano, o la Chronica pontificum Romanorum di Thomas Ebendorfer, della metà del XV secolo) la riporta.
Appare del resto poco convincente il fatto che il papa - che non sembra avere mai cambiato linea politica, e che era nel pieno delle proprie funzioni ancora nel maggio del 1009 (quando inviò una legazione in Ungheria: cfr. un successivo diploma di re Stefano I del 23 agosto 1009, in Diplomata Hungariae antiquissima, I, a cura di G. Györffy, Budapest 1992, n. 54) - perdesse improvvisamente il favore di Giovanni. È dunque assai probabile che la notizia dell'ingresso di Giovanni XVIII in monastero non sia da considerare attendibile e che la sua morte sia occorsa mentre egli era ancora legittimo pontefice.


Autore:
Antonio Sennis


Fonte:
www.treccani.it

______________________________
Aggiunto/modificato il 2025-10-15

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Per Nome . Per Data . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati