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Beato Pietro di Lussemburgo Vescovo

2 luglio

Ligny-en-Barrois, Francia, 20 luglio 1369 - Villeneuve-les-Avignon, Francia, 2 luglio 1387

Nacque il 20 luglio 1359 a Ligny-en-Barrois, vicino Nancy, sesto figlio di Guido di Lussemburgo e di Mahaut di Châtillon. Rimasto orfano di entrambi i genitori, venne educato dalla zia Giovanna di Châtillon, a Saint-Pol. Nel 1377 divenne allievo del Collegio di Navarra a Parigi, dove conobbe il teologo Pietro d’Ailly. Nel 1378 venne nominato canonico di Parigi dall’antipapa Clemente VII; aveva appena otto anni. Lo stesso Clemente VII lo nominò, nel 1382, canonico di Cambrai e arcidiacono di Dreux e di Bruxelles. Il 10 febbraio 1384 gli diede la nomina a vescovo di Metz e il successivo 15 aprile lo creò cardinale. Pietro prese possesso della sede vescovile, ma nel 1385 rinunciò alla carica, a causa dei contrasti tra l’antipapa e il papa legittimamente eletto, Urbano VI. Il 23 settembre 1386 fu chiamato alla corte dell’antipapa ad Avignone, dove visse in modo austero e penitente. A causa di una grave malattia, si trasferì a Villeneuve-les-Avignon, dove morì il 2 luglio 1387; aveva diciott’anni. È stato beatificato il 9 aprile 1527.

Martirologio Romano: A Villeneuve presso Avignone in Francia, transito del beato Pietro di Lussemburgo, vescovo di Metz, sempre dedito alle penitenze e alla preghiera.


Pietro era il sesto figlio di Guido di Lussemburgo, conte di Ligny, e di Mahaut di Châtillon. Nacque il 20 luglio 1359 a Ligny-en-Barrois, vicino Nancy, nella regione francese della Lorena.
A due anni rimase orfano di padre; due anni dopo, perse anche la madre. Per questa ragione venne educato dalla zia Giovanna di Châtillon, a Saint-Pol. Nel 1377 si trasferì a Parigi, dove divenne allievo e amico del teologo Pietro d’Ailly, suo insegnante al Collegio di Navarra.
A soli nove anni, nel 1378, venne nominato canonico di Parigi dall’antipapa Clemente VII, ovvero il cardinale Roberto di Ginevra, che fu eletto papa dal 1378 al 1394, dai cardinali francesi riuniti a Fondi. Con quell’atto iniziò lo Scisma d’Occidente, in contrapposizione al papa legittimamente eletto, Urbano VI, che aveva definitivamente spostato la sede pontificia da Avignone a Roma.
Lo stesso Clemente VII nominò Pietro, nel 1382, canonico di Cambrai e arcidiacono di Dreux e di Bruxelles. Il 10 febbraio 1384 gli diede la nomina a vescovo di Metz, e il successivo 15 aprile lo creò cardinale.
Tuttavia, nella lotta fra il papa Urbano VI e l’antipapa Clemente VII, la città di Metz era una sede contesa da ambo le parti. Il re Venceslao IV di Boemia, che appoggiava il papa legittimo, aveva nominato vescovo Thilmann Vuss.
Pietro, aiutato dall’intervento dei soldati del proprio fratello Valeriano, prese possesso della sede episcopale, ma nel settembre del 1384 si dovette allontanare per andare a Ligny, ad assistere il fratello Roberto morente. Il nemico ne approfittò, avanzando fino a Metz.
Di nuovo fu necessario l’intervento del fratello Valeriano, ma costui, pur non volendo, produsse devastazioni nel territorio attorno a Metz. A quel punto, Pietro non ritenne più opportuno rimanere come vescovo, rinunciando alla carica nel 1385: si ritirò a Ligny e poi a Parigi.
L’antipapa Clemente VII, il 23 settembre 1386, lo chiamò alla sua corte di Avignone. Qui il giovane nobile non poté sottrarsi alle responsabilità politiche che l’appartenenza alla sua famiglia comportava, nonostante la giovane età.
Pietro, più che nei suoi scritti ascetici, si dimostrò austero nel modo di vivere, anche alla corte papale. In questo periodo avignonese si adoperò con successo per la divulgazione in tutto il mondo della festa della Presentazione di Maria Vergine. Essendosi ammalato, fu impedito nel realizzare il suo progetto di recarsi dai re d’Inghilterra e di Francia, per indurli a stendere un trattato di pace.
A causa della grave malattia che lo colpì, nel marzo del 1387 si trasferì a Villeneuve-les-Avignon, dove morì il 2 luglio 1387, a diciott’anni. Secondo il suo desiderio fu sepolto nel cimitero dei poveri di San Michele ad Avignone.
Subito dopo la sua prematura morte, il popolo lo venerò come santo e taumaturgo, moltiplicando le sue raffigurazioni in miniature, dipinti, affreschi con i segni che lo distinsero: tratti di adolescente, abito vescovile a volte cardinalizio, in atteggiamento di profonda preghiera.
Avignone, nel 1432, lo dichiarò suo patrono, nonostante che il processo di beatificazione fosse stato interrotto per quattro volte: nel 1389, nel 1390, nel 1433 e nel 1435. Il 9 aprile 1527, infine, venne beatificato. Le diocesi di Avignone, Metz, Parigi, Verdun e Lussemburgo lo celebrano il 2 luglio.
L’antipapa Clemente VII, che tanto l’aveva apprezzato e protetto in vita, nel 1395 fondò sulla sua tomba un convento per i Celestini. Quasi tutte le sue reliquie furono disperse durante la rivoluzione francese; quelle rimaste sono venerate nella chiesa di St-Didier ad Avignone.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2019-08-13

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