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Sant' Artema Martire

25 gennaio

Pozzuoli, Napoli, III-IV sec.

Nato a Pozzuoli nel III secolo da nobili genitori, fu un giovane cristiano di grande intelligenza e cultura. Nominato capo degli studenti dal suo maestro Cathigate, si adoperò per diffondere la fede cristiana tra i suoi compagni, venendo accusato di proselitismo e condannato a morte. Il martirio avvenne il 25 gennaio, presumibilmente tra la fine del III e l'inizio del IV secolo, per mano dei suoi stessi compagni, che lo trafissero con gli stili che usavano per scrivere. Il suo corpo fu sepolto a Pozzuoli e il suo culto, dopo un lungo periodo di oblio, fu ripreso e autorizzato dalla Sacra Congregazione dei Riti nel 1959.

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Pozzuoli in Campania, sant’Artéma, martire.


Qualche decennio prima che s. Gennaro, vescovo di Benevento e veneratissimo patrono di Napoli, subisse il martirio a Pozzuoli; in questa città ad Ovest di Napoli, antico centro greco e poi porto romano, nacque e visse la sua breve vita, nel III secolo, il giovane Artema.
Nato da nobili genitori e avviato agli studi letterari, si distingueva per l’acutezza dell’ingegno, al punto che il suo maestro, certo Cathigate, lo nominò capo degli studenti e suo collaboratore.
Il giovane Artema era cristiano e approfittò della sua carica fra gli studenti, per tentare di condurre a Cristo i suoi compagni; ma fu accusato di proselitismo e quindi denunciato al suo maestro e dopo aver sostenuto con lui un’appassionata difesa della fede, venne deferito al prefetto di Pozzuoli (Puteoli).
La conseguenza fu, in quei tempi di persecuzione, la condanna a morte; la sentenza fu eseguita dagli stessi suoi compagni, venne trafitto con gli stili che usavano per scrivere; il martirio avvenne il 25 gennaio di un anno non conosciuto, ma compreso fra la fine del III secolo e l’inizio del IV secolo, il corpo fu sepolto presso Pozzuoli.
È inserito nel catalogo dei martiri sin dal secolo V, come testimoniava la sua figura nei mosaici, ora distrutti, che decoravano la cupola della chiesa di S. Prisco presso Capua.
Fu venerato a Pozzuoli fino al X secolo, dopo un lungo periodo il culto fu ripreso e autorizzato per la diocesi puteolana, dalla Sacra Congregazione dei Riti il 10 luglio 1959; nel duomo di Pozzuoli esiste un bel dipinto di Giovanni Lanfranco, del sec. XVII, che raffigura il suo martirio.
La festa liturgica è al 25 gennaio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-03-16

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