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Sant' Odorisio I (Oderisio) di Montecassino Abate

2 dicembre

m. Montecassino, 2 dicembre 1105


Nel centro antico e storico di Napoli, zona di primissimo interesse artistico e archeologico e per questo dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, in un vicolo stretto, alle spalle dei grandi complessi basilicali, vi è la Cappella Sansevero.
Inizialmente nel 1500 cappella votiva, poi nel 1750 diventa cappella sepolcrale dei principi di Sansevero dei Marsi e di Sangro, ad opera del munifico, sapiente, scienziato e misterioso Raimondo de Sangro, principe di Sansevero.
In questa cappella, concentrato di opere scultoree e architettoniche famose in tutta Europa, sono effigiati nella volta i sei santi discendenti da questo antico casato principesco: Randisio, Berardo cardinale, Berardo vescovo, Rosalia, Filippa, e Odorisio.
Di s. Odorisio benedettino, vi è inoltre un magnifico altare a lui dedicato, con una statua realizzata dallo scultore Francesco Queirolo, che lo raffigura in mistico atteggiamento, inginocchiato su un cuscino di porfido, con accanto il cappello cardinalizio.
S. Odorisio conte dei Marsi, creato cardinale diacono della Chiesa da papa Alessandro II, divenne nel 1087, 39° abate del monastero benedettino di Montecassino; emulo del grande abate Desiderio suo predecessore, ne proseguì i lavori artistici per l’abbazia, dimostrò zelo e favore per i crociati che accolse a Montecassino, appoggiandoli con lettere inviate all’imperatore Alessio di Costantinopoli.
Ebbe una grande pietà per i defunti, stabilì che dopo la morte di ciascun monaco, al suo posto per trenta giorni, venisse alimentato un povero, usanza ancora vigente, come è raccontato in un testo del 1977.
Poi vi è tutta una serie di preghiere e canti di salmi in suffragio dei defunti, che stabilì per la comunità cassinese, da recitare ogni giorno ed ogni venerdì la celebrazione di una s. Messa.
Con il suo governo terminò l’XI secolo che aveva visto il massimo splendore di Montecassino, pur continuando la terribile lotta contro l’invasione musulmana.
Morì e fu sepolto a Montecassino il 2 dicembre 1105.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-05-30

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