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Serva di Dio Anastasia Ilario Terziaria domenicana

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Napoli, 29 settembre 1859 - 20 aprile 1934

Anastasia Ilario nacque al Casale di Posillipo, oggi quartiere di Napoli, il 29 settembre 1859. Sin dall’infanzia scelse uno stile di vita ritirato e amante della preghiera, tanto che divenne una di quelle “monache di casa” tanto diffuse nel Sud Italia, specie a Napoli. Nella sua abitazione riceveva quanti avessero bisogno di conforto e diffondeva la devozione alla Madonna. Nel 1933 divenne Terziaria domenicana col nome di suor Colomba. Morì un anno dopo, il 20 aprile 1934, a settantacinque anni. I suoi resti mortali riposano nella basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, retta dai padri Domenicani. Il nulla osta della Santa Sede per l’apertura della sua causa di beatificazione è datato 24 settembre 1954.



Anastasia Ilario nacque al Casale di Posillipo, oggi antico quartiere di Napoli, il 29 settembre 1859, seconda di dieci figli. Nel rione natale trascorse tutta la sua vita, umile e nascosta, in una continua elevazione di spirito.
Sin da piccola attirò l’attenzione di quanti l’avvicinarono per la sua semplicità, l’amore alla preghiera, alla vita nascosta, alla mortificazione. Semplice e pura come una bambina, ardente di amore per Gesù Cristo, conservò la sua innocenza fino alla morte.
Il suo tugurio, così chiamava la sua casa, fu meta di migliaia di persone di tutti i ceti sociali. A tutti fu sollievo, guida, conforto, luce spirituale. Introdusse nel rione la pratica del mese di maggio dedicato alla Madonna, radunando in casa fanciulli e bambine, facendo recitare e cantare lodi a Maria. Inoltre, le fu attribuito il dono della preveggenza, di cui si servì per portare anime alla vita cristiana.
Il suo particolare stile di vita rientrava in quello che, tra il XVIII e il XIX secolo, era il fenomeno delle “monache di casa”. Si trattava di donne che, spesso aderendo a un Ordine religioso come Terziarie, vivevano la loro devozione nell’ambito della propria casa, sia che indossassero un abito religioso, sia che avessero abbigliamenti secolari ma estremamente sobri.
Anche Anastasia visse in questo modo, con una clausura che, per così dire, coinvolgeva solo la sua persona. Quando era giovane usciva di casa soltanto per recarsi nella chiesa parrocchiale di fronte alla sua abitazione. Una volta ottenuta una piccola cappella nella sua casa, non ne uscì più.
Nel 1933, cadde gravemente ammalata. Aderì allo stesso tempo al Terz’Ordine Domenicano, con il nome di suor Colomba. Nella sua semplicità diceva: «Spero di essere un giorno colomba del Paradiso». Morì quindi il 20 aprile 1934, a settantacinque anni. Il suo corpo riposa nella basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, retta dai padri Domenicani.
Il nulla osta della Santa Sede per l’apertura della sua causa di beatificazione è datato 24 settembre 1954. Il 25 gennaio 1961 è stato emesso invece il decreto sugli scritti, o meglio, sull’assenza degli scritti.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2018-09-07

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