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San Benedetto Revelli Vescovo di Albenga

12 febbraio

IX sec.

Nato in un paese ligure della prima metà del IX secolo, divenne monaco benedettino e visse per qualche tempo come eremita sull'isola Gallinara. Nel 875 fu eletto vescovo di Albenga, dove esercitò il suo ministero con zelo e carità, compiendo numerosi miracoli. Morì durante un viaggio a Genova o, più probabilmente, in un luogo ancora più a levante, nel 900. Il suo corpo fu condotto ad Albenga, dove fu sepolto nella chiesa di Santa Maria de Fontibus, secondo la sua volontà.



La sua Vita (Acta SS. Februarii, II, Venezia 1735) non è antica, essendo stata composta verso la metà del sec. XVII; il suo autore, però, che è il cistercense Filippo Malabayla, garantisce di riferire solo “quae vel constans concorsque fert traditio, vel pervetustae docent picturae, vel sepulchri antiqua suggerit inscriptio”.
Benedetto nacque in un anno sconosciuto della prima metà del sec. IX in un paese della costa ligure non identificato. Si fa il nome di Albenga, di Taggia, in provincia di Imperia, sulla fiumara Argentina, e di Tavole, presso Prelà. Fattosi monaco benettino, visse qualche tempo, insieme con altri eremiti, nella solitudine dell’isola Gallinara, che sorge di fronte ad Albenga, frequentando una chiesa dedicata alla Madonna e a S. Martino. E quando i messi del clero e del popolo di Albenga gli portarono l’annunzio che lo avevano eletto loro vescovo, Benedetto piegò il capo alla volontà di Dio. Del suo episcopato sappiamo solo che fu lungo e ricco di guarigioni miracolose.
Morì lontano dalla sua sede, durante un viaggio a Genova o, più probabilmente, in un luogo ancora più a levante. Il suo corpo fu condotto con una nave (indarno inseguita con una bireme dai Genovesi che avrebbero voluto tenerlo nella loro città) al porto di Albenga, accolto trionfalmente dalle autorità e dal popolo. Caricato sopra un carro, tirato da due giovenche, il corteo si mosse alla volta della cattedrale, dove era stato deciso di inumarlo. Ma gli animali, giunti davanti alla chiesa di S. Maria de Fontibus, appartenente ai monaci di s. Benedetto, si fermarono, né fu più possibile farli avanzare di un passo. Nel fatto si vide un segno della volontà del presule di essere sepolto in quella chiesa. E così avvenne. Era l’anno 900.
Nel 1409 il corpo fu trasferito in una cappella della stessa chiesa, a lui dedicata, in una tomba di marmo. Nel 1614, crollata la vecchia chiesa e innalzatane una nuova, fu posto dentro un’elegante cassa di legno, esposta alla venerazione del popolo. Benedetto si festeggia in Albenga il 12 febbraio: viene portato in processione, oltre alla cassa, un reliquiario con un braccio del santo.


Autore:
Pietro Burchi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2002-06-26

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