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Santi Simplicio e Costantino Abati di Montecassino

29 marzo

Entrambi abati di Montecassino, sono ricordati come i primi discepoli e successori di San Benedetto. Le loro vite, avvolte nel mistero per la scarsità di documenti, si intrecciano nella memoria collettiva, celebrata il 29 marzo dai benedettini e custodita nelle loro reliquie, rinvenute e traslato nel corso dei secoli. Simplicio, menzionato nella "Vita Mauri" del IX secolo, emerge come compagno di San Mauro nel viaggio in Francia e fedele interprete della Regola di San Benedetto, da lui letta e commentata ai monaci. Un affresco di De Mura lo immortala nell'atto di presentare la Regola agli Ordini monastici e cavallereschi, suggellando il suo ruolo di propagatore del verbo benedettino. Le loro spoglie, venerate fin dalla morte e originariamente sepolte accanto a San Benedetto, furono ritrovate nel presbiterio della basilica cassinese tra il 1625 e il 1628. Traslate in diverse cappelle nel corso dei secoli, sopravvissero indenni al bombardamento del 1944 e oggi riposano nella ricostruita cappella sotto l'altare.



Santi SIMPLICIO e COSTANTINO

Dopo il santo fondatore di Montecassino, il patriarca s. Benedetto, i primi suoi quattro successori abati benedettini del famoso monastero, sono tutti santi e sono nell’ordine: Costantino, Simplicio, Vitale e Bonito.
Di Simplicio possiamo dire poco come del resto degli altri, non ci è pervenuto quasi nessun documento che ne racconti la vita.
Egli viene comunque menzionato insieme a Costantino nei secoli successivi, sia per il culto tributato ad ambedue il 29 marzo dai benedettini di Montecassino, sia perché le loro reliquie sono depositate insieme.
Infatti esse furono rinvenute nell’area del presbiterio della basilica cassinese verso il 1625-28 e trasportate nella vecchia cappella di s. Bertario e poi nel 1710 sempre insieme a quelle di s. Costantino furono traslate nella cappella di s. Gregorio Magno.
Durante il disastroso bombardamento del 1944 esse ne uscirono indenni e di nuovo sistemate nella ricostruita cappella sotto l’altare, che come tutta la chiesa fu consacrato nella solenne dedicazione fatta da Paolo VI il 24 ottobre 1964.
Simplicio viene ricordato nella ‘Vita Mauri’ del sec. IX come uno dei monaci che Benedetto dà come compagni a s. Mauro nel suo viaggio in Francia; inoltre lo storico Pietro Diacono afferma che diede a leggere a tutti i monaci la Regola del grande fondatore s. Benedetto, scrivendo su ciò alcuni versi pervenuti fino a noi con interpretazioni diverse.
Egli è stato raffigurato in un quadro di De Mura posto nella cappella sopra citata, proprio nell’atto di presentare la Regola agli Ordini monastici e cavallereschi. S. Simplicio e s. Costantino abati furono venerati subito dopo la loro morte per essere stati discepoli e primi successori del santo patriarca e la loro prima sepoltura fu proprio accanto alla sua.
Mancando o perlomeno non si conoscono Uffizi o Messe proprie, il loro ricordo è fissato al 29 marzo in relazione all’invenzione delle reliquie.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-08-02

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