Secondo fonti agiografiche del secolo XVI, s. Audito era un siciliano cittadino romano; il papa s. Clemente I, lo inviò a Braga in Portogallo, dove divenne il terzo vescovo della città (95) e poi martirizzato per la fede nel 135. I portoghesi di Braga lo chiamavano Ouvido (traduzione popolare del latino Auditus), che nei racconti dei secoli XVI e XVII si tramutò in Ovidio, tanto è vero che sulla precedente lapide posta sul suo sepolcro nella cattedrale di Braga, che portava la scritta: “+ ossa b. Audit. Episcopi”, fu posta poi la scritta: “+ ossa s. Ovidii tertii bracarensis episcopi”. Testimonianze del secolo XVII affermano che in molti antichi romitaggi, posti sui monti lusitani, s. Audito era raffigurato in vesti romane o episcopali o eremitiche, reggendo nella sinistra il Vangelo; queste pitture sono prova dell’antico culto tributatogli. A causa del suo nome, s. Audito è sempre stato invocato contro le malattie dell’apparato uditivo; sotto la base del suo sepolcro nella cattedrale, ci stavano due fori in cui i sordi, infilavano le dita per poi metterle nelle loro orecchie, era il modo usuale e devoto per impetrare l’intercessione del santo per la loro guarigione. La festa di questo vescovo di Braga si celebra il 3 giugno.
Autore: Antonio Borrelli
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