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Beato Giovanni Gueruli da Verucchio Diacono

1 dicembre

Verucchio, Rimini, ca 1270 - Rimini, 1 dicembre 1320

Non si conosce con precisione la data della sua nascita, che gli studiosi collocano intorno al 1270. Giovanni Gueruli fu Canonico della Cattedrale di Rimini, esemplare nella carità, nella sua vita compì numerosi miracoli. Morì il 1 dicembre 1320. Nel 1808 fu concessa la facoltà di celebrare la messa e l'ufficio in suo onore.



Giovanni Gueruli nacque a Verucchio, intorno all’anno 1270. Fu canonico della cattedrale di Rimini e nel 1292 vicario del vescovo Guido. Condusse una vita "esemplare per carità" e dai documenti del tempo, conservati nell’Archivio Capitolare, sappiamo che il 18 febbraio 1311 testimoniò alla stesura del testamento di Malatesta da Verucchio. Il suo nome compare subito dopo quello dell’alto prelato ed è presente in altri due documenti coevi. È probabile che seguisse la regola di sant´Agostino.
Il beato Giovanni morì il 1° dicembre 1320.
Nell’agosto del 1388 il vescovo Malatesta scoprì il suo corpo incorrotto, vestito da diacono, nella cattedrale di santa Colomba. Antonio Gualdi, dopo aver ottenuto una grazia, costruì una cappella in cui fece riporre una ricca arca per contenere le sacre spoglie.
L’anno dopo Pandolfo Malatesta e Isabella Ordelaffi si recarono a visitare la cappella e l’arca fu aperta per venerare la salma intatta. La cappella divenne meta di devoti, numerosi ex voto vennero raccolti a testimonianza dei miracoli. Nelle cronache antiche del convento francescano di Rimini si dice che presso la sua tomba vi era la sua effige dipinta da scolari di Giotto. Tra i fatti prodigiosi che ci sono stati tramandati leggiamo che suo padre avrebbe visto, prima che nascesse, un aquilotto levarsi in volo dal grembo della madre. Il beato aveva come prebenda un terreno seminato a fave. Un giorno il mezzadro si lamentò che i viandanti gliele rubavano, ma Giovanni lo rincuorò, facendo uscire fave in abbondanza dagli steli ormai secchi. L’antichità del culto è attestata in un manoscritto del 1389 conservato all’archivio capitolare, in cui sono registrate alcune grazie e le spese relative al suo culto.
Nel 1514 il corpo fu riposto nella parete laterale della cappella. Nel 1676, in occasione di lavori di abbellimento che interessarono tutta la cattedrale, i devoti del beato commissionarono una pala d’altare ad Angelo Sarzetti, su disegno di Carlo Cignani, in seguito andata distrutta. Nel 1709 Giovan Battista Del Moro realizzò una lastra di rame dorato raffigurante la salma del Gueruli per ornamento dell’urna. Quando il titolo della cattedrale fu trasferito alla chiesa di san Francesco, le reliquie furono trasferite nel nuovo duomo, l'odierno Tempio Malatestiano. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, si decise di portarle nella Chiesa Collegiata di Verucchio, mettendole al riparo dei bombardamenti. L'altare del duomo andò distrutto mentre della lastra si persero le tracce. Recentemente è stata ritrovata sul mercato antiquario e rimessa al suo posto.
Cristoforo Zanotti, o Gianotti, discendente del beato, scrisse nel 1498 la prima biografia. Lo storico cappuccino Cristoforo Facciardi volgarizzò il primo testo latino, servendosi anche di un manoscritto di Claudio Paci, e collegò il Gueruli ai francescani, asserendo che i suoi antenati, per quei religiosi, fabbricarono un edificio, ancora vivente San Francesco. I manoscritti dello Zanotti sono andati perduti, ma la copia appartenuta ai Canonici, nel 1666, fu copiata per i Bollandisti. La causa fu aperta nel 1641, il titolo di beato fu confermato da papa Pio VII nel 1808.
L’iconografia lo rappresenta ai piedi della croce, nel cui centro vi è il Volto Santo. È possibile dunque supporre che il beato Giovanni abbia avuto una visione di Cristo. Anche gli ex voto antichi, di legno, avevano l’effige del beato e del Santo Volto sulla Croce.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2008-10-29

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