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Beata Paolina von Mallinckrodt Fondatrice

30 aprile

Minden (Westfalia), 3 giugno 1817 – Paderborn (Germania), 30 aprile 1881

Nata a Minden, in Germania, il 3 giugno 1817 da nobile famiglia, Paolina, con alcune amiche, a vent'anni comincia a dedicarsi all'assistenza di bambini, anziani, malati e poveri. Nel 1842, alla morte del padre, decide di dedicarsi maggiormente a questa attività e, su consiglio del vescovo ausiliare di Colonia, fonda un'istituzione per questo scopo. Così, il 21 agosto 1846, Paolina e tre compagne riceve l'abito religioso prendendo il nome di Suore della Carità cristiana». A partire dal 1871, durante il periodo del governo Bismarck, la comunità da lei fondata e molto ingrandita, viene quasi interamente distrutta e la Casa madre, sciolta dal governo prussiano, trasferita in Belgio. Le suore si spargono nel Liechtenstein, in Boemia e Italia. Nel frattempo Paolina si reca negli Stati Uniti per fondare nuove Case e visita le sorelle nelle Due Americhe e in Europa. Muore il 30 aprile 1881. Viene beatificata da Giovanni Paolo II il 14 aprile 1985.

Martirologio Romano: A Paderborn in Germania, beata Paolina von Mallinckrodt, vergine, che fondò le Suore della Carità Cristiana, dedicandosi all’istruzione dei fanciulli poveri e ciechi e all’assistenza ai malati e ai bisognosi.


Primogenita di quattro figli, Paolina di Mallinckrodt, nacque a Minden (Westfalia) in Germania, il 3 giugno 1817; il padre di fede protestante, discendeva da una antica e nobile famiglia di Dortmund e aveva ereditato dai suoi antenati, la fedeltà al dovere, l’integrità e la rettitudine; la madre invece apparteneva ad una nobile famiglia cattolica di Paderborn.
La famiglia, seguendo gli impegni di lavoro del padre, si trasferì nel 1826 ad Aquisgrana, dove la vita sociale e specialmente cattolica, era più intensa di Minden.
Dal 1839 la famiglia si trasferì a Paderborn nella Westfalia, qui Paolina visse dedicandosi con alcune amiche all’assistenza di bambini, vecchi, malati poveri e a questa attività, si aggiunse più tardi l’azione pedagogica; dopo l’ennesimo trasferimento della famiglia a Boeddeken - Paderborn, si dedicò sempre più ai bambini poveri e dal 1842 anche ai bambini ciechi, per i quali, fino a quel momento nella regione, non si era mai fatto niente per loro.
Dopo la morte del padre nel 1842, Paolina volle più intensamente dedicarsi ai bambini ciechi, contattando alcune Istituzioni religiose, che fossero disposte ad interessarsene, ma non ottenne successo. Allora inaspettatamente le giunse il consiglio del vescovo ausiliare di Colonia, al quale si era confidata, di fondare lei stessa una Istituzione dedita a questo scopo; Paolina scrisse nella sua Autobiografia: “Completamente inaspettato mi giunse questo consiglio, ma nello stesso tempo ero pronta a seguirlo e nel più intimo dell’animo, sentivo che era buono e gradito a Dio”.
Si era nell’anno 1846, ma tante difficoltà si frapposero alla realizzazione del progetto, anche quando tutto sembrava fattibile; finalmente dopo aver ricevuto i permessi del vescovo di Paderborn e del Governo, il 21 agosto 1849 madre Paolina von Mallinckrodt e le sue tre compagne ricevettero l’abito religioso dalle mani del vescovo, prendendo il nome di “Suore della Carità Cristiana”.
Madre Paolina per l’impegno che profuse nella sua Congregazione a favore dei più deboli, venne considerata come tipica donna cattolica del suo Paese - al pari del fratello Ermanno di Mallinckrodt, politico cattolico - soprannominato ‘l’onestà westfalica’.
La forza interiore che seppe infondere nella sua Comunità, permise alla stessa, di poter sopravvivere felicemente alla tempesta del ‘Kulturkampf’ in Germania, che a cominciare dal 1871, ad opera di Bismarck, intraprese una lotta, contro l’influenza politica e culturale della Chiesa Cattolica in Germania.
L’Opera di madre Paolina che in 30 anni si era diffusa e ingrandita, contava già 245 suore e una trentina di campi di attività, ma con queste leggi restrittive delle iniziative cattoliche, fu quasi interamente distrutta; la Casa madre sciolta dal governo prussiano, fu trasferita nel 1876 a Mont-St-Guibert nel Belgio, dove operò fino al 1887.
Le suore si sparsero nel Liechtenstein, in Boemia, in Italia; nel 1873 Paolina, si recò in America negli Stati Uniti, per nuove fondazioni e nel 1874 mandò le prime suore in Cile.
Negli anni 1879 e 1880 visitò tutte le sue suore nelle due Americhe ed in Europa, poco dopo il suo ritorno a Paderborn, si ammalò gravemente e morì il 30 aprile 1881.
Alla sua morte la Congregazione contava 492 suore e 45 Case nei due Continenti; nel 1951 le religiose erano 2300 e nel 1960, 2654, sparse ormai in tutti Continenti, impegnate allora come oggi, nella formazione ed educazione dei giovani, come nel servizio pastorale e caritativo.
Nella prima stesura delle Costituzioni, scriveva: “La Congregazione si è messa alla disposizione del signor vescovo per servirla, intimamente unite alla Santa Chiesa, con tutte le sue forze e per essere e rimanere un tralcio vivo e fruttuoso alla sua vite”.
L’immagine della vite e dei tralci, è rimasta una componente essenziale nella Costituzione delle “Suore della Carità Cristiana”, che nel 1999 celebrarono i 150 anni della loro fondazione, che con l’aiuto di Dio ha superato tanti momenti difficili e persecutori, nei periodi storici succedutasi; durante il Nazionalsocialismo, la Casa Madre di Paderborn fu completamente distrutta.
L’inizio del processo apostolico per la beatificazione di madre Paolina von Mallinckrodt, si ebbe il 29 maggio 1958; è stata poi beatificata da papa Giovanni Paolo II, il 14 aprile 1985.

Autore: Antonio Borrelli
 




Da un padre protestante convinto e una madre fervente cattolica, nasce lei, primogenita di quattro figli. La diversa confessione religiosa dei genitori sarà la causa di un dolore segreto che l’accompagnerà sempre, senza tuttavia farle perdere la serenità e l’amore per entrambi. Mamma la fornisce una solida educazione cattolica e insieme a papà cerca di garantire, a lei come agli altri figli, un’ottima educazione: alla famiglia non mancano infatti i beni economici necessari a scegliere le migliore scuole e i più valenti insegnanti privati. Paolina ha intelligenza viva e facilità di apprendimento e così non delude né genitori né insegnanti. Non li contraddice neppure quando la spingono a prendere parte alla vita di società, alle passeggiate, alle gite e ai viaggi, anche se sente di essere chiamata ad altro.
Mamma muore di tifo ed è Paolina, 17 anni appena, ad assisterla fino alla fine. Rimane lei solo a fianco di papà e mentre lo segue nei suoi vari spostamenti di potente uomo d’affari trova il tempo, ovunque va a stabilirsi, di interessarsi dei poveri, dei malati, dei più sfortunati. Sembra sia, questa, una sua specifica inclinazione che la famiglia rispetta e, per certi versi, addirittura favorisce. Nel variegato mondo di miseria e di sofferenza che le ruota attorno, Paolina individua nei piccoli ciechi, all’epoca i più trascurati e indifesi, il suo specifico campo di apostolato. Come tutti, attraversa anche lei un periodo critico, fatto di tormento, di scrupoli, di paure ed incertezze, ma alla fine torna la pace, anche perché si è abituata a gettare in Dio ogni suo affanno, a pregare e a fare la comunione ogni giorno.
Compie fino alla fine il suo dovere di figlia e solo dopo la morte di papà si mette in ricerca di un istituto religioso che condivida la sua ansia e il suo desiderio di venire in aiuto ai bambini ciechi, ma sembra non trovarlo, nonostante sia in contatto con svariate congregazioni. E’ il vescovo ausiliare di Colonia a suggerirle di fondare lei una congregazione che abbia questo specifico carisma e per Paolina è un consiglio “completamente inaspettato”. E’ sulla soglia dei trent’anni. e da parecchio si è abituata a lasciarsi rischiarare l’anima da una speciale “grazia di fede” che le fa leggere la volontà di Dio negli avvenimenti e nelle persone che la circondano.
Così è pronta a seguire il consiglio del vescovo, perché sente che “è buono e gradito a Dio” e dà vita alle “Suore della Carità Cristiana”, che, secondo il suo desiderio, devono occuparsi dei piccoli ciechi, senza chiudere gli occhi sugli altri bisognosi né dimenticare l’educazione dei giovani. La Congregazione è messa in crisi dalle leggi del Kulturkampf, attraversa mille difficoltà e tante persecuzioni e restrizioni, ma sopravvive grazie alla forza e all’esempio di Madre Paolina, che invita le suore a continuare a cercare Dio nel fratello bisognoso ed a restare ancorate a Gesù come il tralcio alla vite. Si spegne serenamente il 30 aprile 1881, mentre le sue suore si diffondono in tutti continenti e sono oggi più di 2600. Madre Paolina von Mallinckrodt è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II° nel 1985.


Autore:
Gianpiero Pettiti

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Aggiunto/modificato il 2007-08-07

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