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San Cassiano di Novellara Vescovo e martire
Festa:
4 maggio
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† 26 marzo 303
Martire sotto Diocleziano imperatore, il 26 marzo 303 d.C., con i suoi fedeli: Dionisio, Damiano, Apollo, Bono, Vespasiano, Castoro, Poliano, Tecla, Teodora, Lucilla e Leonida. Le sue reliquie sono venerate parrocchiale omonima di Novellara (Reggio Emilia) dal 1603. La sua festa è celebrata, con sagra, il 4 maggio. E' probabile che si tratti di un "corpo santo".
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Le informazioni sulla vita di San Cassiano sono purtroppo frammentarie e avvolte nella leggenda. La tradizione lo identifica come vescovo di Sabiona, in Germania, da dove sarebbe stato cacciato a causa delle persecuzioni ordinate da Diocleziano. Trovò rifugio in diverse città, tra cui Bressanone e Aquileia, per poi giungere a Roma e infine ad Imola. In questa città, egli svolse il suo ministero episcopale con zelo e dedizione, guadagnandosi il rispetto e l'affetto dei fedeli.
Tuttavia, la sua predicazione infervorata contro l'idolatria attirò l'attenzione delle autorità imperiali. Fu arrestato e sottoposto a un duro processo, durante il quale gli fu ordinato di abiurare la sua fede e sacrificare agli dei pagani. Di fronte al suo fermo rifiuto, Cassiano fu condannato a morte e martirizzato il 26 marzo 303 d.C., insieme ad un gruppo di fedeli che lo avevano seguito nella sua testimonianza cristiana.
Il culto di San Cassiano si diffuse rapidamente, soprattutto nella regione emiliana. Le sue reliquie, dapprima conservate a Imola, furono traslate a Novellara nel 1603, dove furono collocate nella Collegiata, eretta pochi decenni prima. La sua festa liturgica si celebra il 4 maggio, giorno in cui si svolge a Novellara una sagra in suo onore.
Autore: Franco Dieghi
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