Come per la Chiesa Cattolica, anche per le Chiese sorelle Orientali Ortodosse o no, come l’Armena, la Russa, l’Assira, la Copta, l’Etiopica, la Bulgara, la Siriana, la Serba, l’Ucraina, la Bizantina, ecc., hanno avuto i loro martiri per l’affermazione e la difesa del cristianesimo nelle loro terre. E alla Chiesa Armena appartiene il culto del martire Xacatur, il quale essendo stato martirizzato dopo l’XI secolo, viene elencato tra i neomartiri della Chiesa Armena; Chiesa cristiana autonoma, costituita verso il IV secolo, che adottò la lingua nazionale nella liturgia e che seguì la dottrina teologica del ‘monofisismo’, che negava la natura umana di Cristo, affermandone l’unica natura divina. L’eresia monofisita (V-VI secolo) fu condannata dal Concilio di Calcedonia (451), che determinò il distacco delle Chiese Copta, Armena e ‘Giacobita’ (fondata da Giacomo Baradeo in Siria). La storia del martirio di Xacatur è narrata dallo storico armeno contemporaneo Arak e poi passata in alcuni ‘Sinassari’ orientali. Xacatur era un giovane desideroso di seguire l’esempio dei martiri cristiani e un giorno lasciò la bottega da fabbro, dove lavorava come apprendista a Tigranakert, recandosi nella vicina moschea islamica e qui si scontrò con un notabile musulmano che voleva cacciarlo via, offendendolo. Secondo le leggi islamiche, fu subito condotto davanti al tribunale come denigratore dell’Islam, e quando gli fu offerto di aver salva la vita se abiurava, Xacatur rifiutò, preferendo il martirio in nome di Cristo. Secondo le selvagge usanze islamiche, venne prima scorticato e poi mutilato di gambe e braccia a colpi di scure; prima di morire riuscì ad avere la Comunione da un sacerdote che aveva nascosto la particola in un pane. Dopo la sua morte, un’intensa luce illuminò il suo corpo, inducendo il giudice a concedere ai cristiani la sua sepoltura, che fu effettuata con tutti gli onori funebri. Il martirio sarebbe avvenuto il 20 agosto 1652, quando l’Armenia era contesa fra la Turchia e la Persia; presso la sua tomba si sarebbero avverate numerose guarigioni e altre dall’acqua versata dal vaso di coccio in cui aveva bevuto Xacatur prima di morire. Il suo patrocinio fu evidente quando il governatore musulmano voleva colpire i pellegrini riuniti sulla sua tomba, una rivolta improvvisa provocò la fuga del governatore nella fortezza della città di Tigranakert per una settimana, salvando così i fedeli.
Autore: Antonio Borrelli
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