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Beate Teotista del Ss. Sacramento (Maria Elisabetta Pelissier) e 3 compagne Vergini e martiri

11 luglio

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† Orange, Francia, 11 luglio 1794

Martirologio Romano: A Orange in Francia, beate Rosalia Clotilde di Santa Pelagia Bès, Maria Elisabetta di San Teoctisto Pélissier, Maria Chiara di San Martino Blanc e Maria Margherita di Santa Sofia di Barbegie d’Albarède, vergini e martiri per Cristo durante la rivoluzione francese.


La beata Teotista del Ss. Sacramento è una delle 32 religiose (di cui tredici Sacramentine, sedici Orsoline, una Benedettina e due Cistercensi), vittime della Rivoluzione Francese, che a partire dal 6 luglio 1794 e per tre settimane consecutive, salirono il patibolo della ghigliottina di Orange, insieme ad un nutrito numero di cittadini, per un totale di 332 persone di cui 36 preti.
Le trentadue suore furono beatificate da papa Pio XI il 10 maggio 1925, sotto il titolo di “XXXII Martiri di Orange” e la loro festa fissata al 9 luglio (vedere anche la scheda denominata “Beate Martiri di Orange”).
Maria Elisabetta Pélissier, nacque a Bollène (centro della Francia Meridionale, dipart. Vaucluse), il 15 aprile 1741; verso i 17 anni, entrò fra le suore Sacramentine di Bollène, Congregazione provenzale fondata nel sec. XVII dal sacerdote Antonio Lequieu, ed emise la sua professione il 25 giugno 1759.
Ben presto per le sue evidenti qualità e virtù, occupò nella Congregazione, importanti mansioni; era una musicista nata ed aveva una bellissima voce; componeva poemi letterari e celebrava anche in versi i grandi avvenimenti ed i piccoli fatti quotidiani, che si verificavano nel chiostro; fra l’altro compose una lunga poesia in onore di s. Benedetto Giuseppe Labre, il quale durante i suoi pellegrinaggi, aveva visitato anche il convento di Bollène.
Quando arrivò la tempesta della Rivoluzione Francese, la trovò salda nella fede; nel periodo del Terrore, che durò dall’autunno del 1793 all’estate del 1794, in tutta la Francia funzionarono alcuni tribunali straordinari, fra i quali uno dei più crudeli fu quello di Orange, città della Francia sud-orientale (l’antica colonia romana Arausio).
Il 22 aprile 1794 suor Teotista fu arrestata con le sue compagne di Bollène e trasferita ad Orange il 2 maggio, dove confluirono pure altre suore, sacerdoti e cittadini, rastrellati nel circondario.
Rinchiuse nella prigione detta “La Cure”, continuarono di comune accordo le pratiche della vita in convento; per 15 giorni nessuna fu chiamata; ma il 18 messidoro (6 luglio 1794) cominciarono le esecuzioni, proseguite a gruppetti anche nei giorni successivi.
Suor Teotista del Ss. Sacramento con altre tre compagne, salì il patibolo l’11 luglio 1794, cantando una lode da lei stessa composta:
“Quale augusto albero / piantato per il mio supplizio!
L’amore è il martello
che batte senza pietà.
Nessuno dividerà con me
quest’unico mio sacrificio.
I colpi del mio vincitore
mi annientano fino alla morte.
Ormai sono all’agonia.
Morte felice che si compie sulla croce,
là dove ritrovo la vita”.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-03-12

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