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San Quirino Martire, venerato a Neuss

30 aprile

Roma, III sec. ca.

Era un tribuno romano al quale furono affidati i martiri Alessandro, Evenzio e Teodulo, arrestati per ordine dell'imperatore Traiano (53-117); si convertì dopo aver visto i miracoli da loro operati e fu battezzato insieme con la figlia Balbina, in seguito subì egli stesso il martirio, venendo decapitato un 30 marzo di un anno dell'inizio del III secolo; il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Pretestato sulla via Appia. Un'epigrafe funeraria del secolo V ritrovata nel cimitero, riporta il suo nome. Le reliquie del santo tribuno martire, ebbero una storia a parte, come del resto quelle di tanti martiri delle catacombe romane, che furono inviate in celebri monasteri e chiese di tutt'Europa. Secondo un documento redatto a Colonia nel 1485, il suo corpo sarebbe stato donato nel 1050 dal papa Leone IX ad una badessa di nome Gepa, la quale le trasferì a Neuss sul Reno in Germania. Ancora oggi le reliquie si venerano nella cattedrale di San Quirino (1206) di questa città. Il suo culto ebbe il maggior picco nel 1471, durante l'assedio che Neuss subì; da questa città il culto si diffuse in tutta la Germania specie a Colonia, in Belgio e in Italia. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Roma nel cimitero di Pretestato sulla via Appia, san Quirino, martire, che, tribuno, coronò con il martirio la sua testimonianza di fede.


Al 30 aprile il ‘Martyrologium Romanum’ riporta “Item Romae in coemetério Praetextáti via Appia, sancti Quirini mártyris, qui tribúnus confessiónem fídei martyrio coronávit”.
Si tratta di un tribuno romano al quale furono affidati i martiri Alessandro, Evenzio e Teodulo, arrestati per ordine dell’imperatore Traiano (53-117); si convertì dopo aver visto i miracoli da loro operati e fu battezzato insieme con la figlia Balbina, in seguito subì egli stesso il martirio, venendo decapitato un 30 marzo di un anno d’inizio del III secolo; il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Pretestato sulla via Appia.
Un’epigrafe funeraria del secolo V ritrovata nel cimitero, riporta il suo nome, come pure è ricordato fra i sepolti della “spelonca magna” del cimitero di Pretestato dagli “Itinerari” del secolo VII.
A causa di alcuni errori fatti dal Martirologio Geronimiano e trasmessi nei ‘Martirologi’ successivi, la sua celebrazione divenne altalenante fra il 30 marzo e il 30 aprile (data quest’ultima fissata nell’odierna edizione del ‘Martirologio Romano’ a cui bisogna attenersi).
Le reliquie del santo tribuno martire, ebbero una storia a parte, come del resto quelle di tanti martiri delle catacombe romane, che furono inviate in celebri monasteri e chiese di tutt’Europa.
Secondo un documento redatto a Colonia nel 1485, il suo corpo sarebbe stato donato nel 1050 dal papa Leone IX ad una badessa di nome Gepa (si dice sorella del papa), la quale le trasferì a Neuss sul Reno in Germania.
Ancora oggi le reliquie si venerano nella cattedrale di S. Quirino (1206) di questa città, in cui è venerato come patrono principale il 30 marzo e il 30 aprile.
Il suo culto ebbe il maggior picco nel 1471, durante l’assedio che Neuss subì; da questa città il culto si diffuse in tutta la Germania specie a Colonia, in Belgio e in Italia dove è patrono di Correggio.
A lui sono intitolati pozzi, fonti di acque e una speciale cavalcata “Quirino Ritt”; è invocato contro la peste, vaiolo, gotta; protegge gli animali. Nell’arte è rappresentato come un cavaliere con lancia, spada, falco e uno scudo a nove punte, alludendo allo stemma della città di Neuss.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-11-06

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