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Sant' Emerico d’Ungheria Principe

4 novembre

Ungheria, 1007 ca. – Alba Regale (Ungheria), 1031

Il principe Emerico fu figlio di santo Stefano (primo re d'Ungheria, detto «il Santo» (969-1038), promotore della conversione al cristianesimo del popolo magiaro) e di Gisella, sorella dell'imperatore Enrico II. Nacque in un anno imprecisato fra il 1000 e il 1007 e venne educato dal 1015 al 1023 da san Gerardo abate benedettino veneziano, divenuto consigliere del re e precettore del figlio, il quale fu successivamente vescovo di Csanád. Emerico sposò una principessa bizantina, ma secondo una sua biografia redatta fra il 1109 e 1116, egli visse durante il matrimonio in perfetta castità, collaborando con il padre re Stefano alla conversione dei sudditi. In seguito ad un incidente di caccia Emerico morì nel 1031 ad Alba Regale in Ungheria. Due antiche fonti agiografiche ungheresi, composte alla fine del secolo XI, riportano che papa Gregorio VII sancì nel 1083 l'«elevazione del corpo», cioè la ricognizione e sistemazione delle reliquie, di tutti quelli che convertirono alla fede cristiana l'antica Pannonia, fra i quali, appunto, figura anche Emerico. (Avvenire)

Emblema: Corona, Scettro, Globo

Martirologio Romano: Ad Székesfehérvár in Pannonia, nell’odierna Ungheria, sant’Emerico o Enrico, figlio di santo Stefano re d’Ungheria, colto da morte prematura.


Il principe Emerico fu figlio di s. Stefano primo re d’Ungheria, detto ‘il Santo’ (969-1038), promotore della conversione al cristianesimo del popolo magiaro e di Gisella sorella dell’imperatore Enrico II il Santo.
Nacque in un anno imprecisato fra il 1000 e il 1007 e venne educato dal 1015 al 1023 da s. Gerardo abate benedettino veneziano, divenuto consigliere del re e precettore del figlio, il quale fu successivamente vescovo di Csanád e morì assassinato dai pagani nel 1046.
Emerico sposò una principessa bizantina, ma secondo una sua biografia redatta fra il 1109 e 1116, egli visse durante il matrimonio in perfetta castità, collaborando con il padre re Stefano alla conversione dei sudditi.
Il suo nome è legato ad uno “speculum regum” intitolato “De institutione morum ad Emericum ducem”, la tradizione vuole che il padre Stefano il Santo l’abbia fatto comporre per lui.
In seguito ad un incidente di caccia Emerico premorì al padre nel 1031 ad Alba Regale in Ungheria, la sua prematura morte a 24 anni, creò una difficile situazione riguardo la successione al trono del giovane regno ungherese.
Due antiche fonti agiografiche ungheresi, composte alla fine del secolo XI, riportano che papa s. Gregorio VII (1073-1085) sancì nel 1083 con una ‘constitutio’ andata persa, l’”elevazione del corpo” cioè la ricognizione e sistemazione delle reliquie, di tutti quelli che convertirono alla fede cristiana l’antica Pannonia (Regione storica dell’Europa nord orientale, divenuta provincia romana nel 9 d.C.; nell’XI secolo fu occupata dagli Ungari).
Nella storiografia ungherese sono nominati i re Stefano I e Ladislao, col vescovo Gerardo e anche il principe Emerico. A seguito di questa ‘constitutio’, si sviluppò in Ungheria una fioritura di testi agiografici, fra i quali la “Vita b. Hemerici”.
La celebrazione della sua festa, riportata dal Martyrologium Romanun è al 4 novembre, mentre in Ungheria dove è chiamato s. Imre è al 5 novembre.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-11-08

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