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Beato Giuseppe Gerard Sacerdote

29 maggio

Bouxières-aux-Chênes, Nancy, Francia, 12 marzo 1831 – Roma, Lesotho, Africa, 29 maggio 1914

Sacerdote della Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, il beato francese Giuseppe Gérard si recò missionario nel Basùtoland, in Africa, ove annunciò senza sosta il Vangelo agli indigeni. Giovanni Paolo II lo beatificò il 15 settembre 1988.

Martirologio Romano: In località Roma in Lesotho nell’Africa australe, beato Giuseppe Gérard, sacerdote degli Oblati di Maria Immacolata, che dapprima nella provincia del Natal e poi soprattutto nel Basutoland annunciò instancabilmente Cristo.


Il beato Giuseppe Gérard, nacque il 12 marzo 1831 a Bouxières-aux-Chênes (Nancy, Francia), primo dei cinque figli di Giovanni Gérard e Orsola Stoffler, contadini; la povertà della famiglia lo temprò alle fatiche della terra e della vita, ricevendo nel contempo una solida educazione cristiana.
Da ragazzo frequentò la scuola elementare del suo paese, diretta allora dalle Suore della Dottrina Cristiana; nel contempo era assiduo nelle attività della parrocchia, dove il parroco, l’abbé Cayens, ex missionario in Algeria, lo preparò alla Prima Comunione, parlandogli spesso delle sue esperienze missionarie nel Nord Africa.
Giuseppe Gérard fece la Prima Comunione il 2 febbraio 1842 a 13 anni, secondo le consuetudini di allora, e ciò fu l’inizio di un percorso spirituale che coinvolse tutta la sua vita.
Il parroco, profondo conoscitore di anime, intuì in Giuseppe una naturale predisposizione alla vocazione sacerdotale e prese ad insegnargli le prime nozioni di latino e altre materie scolastiche; poi grazie all’aiuto di un generoso benefattore, Giuseppe poté entrare nel Seminario Minore di Pont-à-Mousson, dove studiò per cinque anni.
Nell’ottobre 1849 passò nel Seminario Maggiore di Nancy, dove continuò gli studi in teologia e filosofia, impegnandosi con serietà e profitto; ma già nel 1847, quando era studente della terza liceo, il giovane seminarista aveva conosciuto i padri della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata, i quali durante una loro visita al Seminario Minore di Pont-à-Mousson, avevano raccontato ai giovani studenti, le loro esperienze missionarie fra gli Indiani d’America e gli Inuit del Canada, ciò suscitò l’entusiasmo di Giuseppe Gérard, tanto che nell’estate del 1851 a 20 anni, lasciò il Seminario diocesano per diventare Oblato di Maria Immacolata.
La Congregazione era stata fondata, con fini missionari, qualche decennio prima da san Carlo Giuseppe Eugenio De Mazenod (1782-1861), vescovo di Marsiglia e senatore durante il secondo Impero Napoleonico; inizialmente, nel 1816, i membri si chiamarono “Missionari di Provenza” poi “Oblati di san Carlo” e infine dal 1826, “Oblati di Maria Immacolata”.
Il 9 maggio 1851, dopo aver salutato i suoi familiari nel paese natio, Giuseppe Gérard entrò nel Noviziato degli Oblati a Notre-Dame de l’Osier, presso Grenoble; la sua modestia, la pietà straordinaria, la mortificazione volontaria, associata alla bontà e gioiosità e allo spirito di intensa preghiera, attrassero l’attenzione su di lui dei suoi insegnanti e compagni, particolarmente del maestro dei novizi, che disse di lui: “È impressionante come la grazia conduce questo giovane; basta vederlo in chiesa per sentirsi portati a Dio“.
Dopo aver fatta la professione perpetua, il 10 maggio 1852, al termine del suo noviziato, fu inviato al Seminario Maggiore di Marsiglia, per continuare lo studio della teologia.
Ma la giovane Congregazione, aveva urgente necessità di inviare missionari per l’apostolato nell’Africa del Sud, che era stato affidato dalla Chiesa, all’Istituto degli Oblati; pertanto il Fondatore e Superiore Generale, De Mazenod lo mandò il 3 aprile 1853, appena diacono, nella missione del Natal in Sud Africa; partì nel maggio 1853 insieme a padre Barret e fratel Bernard, lasciando così la Francia a 22 anni, senza più ritornarvi.
Il viaggio fu avventuroso, la nave, lasciato il Mediterraneo tramite lo Stretto di Gibilterra, invece di costeggiare l’Africa, fu spinta dai venti contrari verso l’altra sponda dell’Atlantico, fino a Rio de Janeiro in Brasile; da qui imbarcatosi su un’altra nave, i tre missionari furono condotti all’Isola Maurizio, dove l’oblato Gérard ebbe l’occasione d’incontrarsi con il beato Giacomo Desiderio Laval (1803-1864), attivo missionario nell’isola, il cui esempio e zelo, influirà moltissimo sulla sua futura attività missionaria.
Dopo vari mesi di sosta all’Isola Maurizio, i missionari ripartirono e il 21 gennaio 1854 sbarcarono a Port Natal (Durban), sull’Oceano Indiano.
Il Natal, dal 1845 era unito alla Colonia inglese del Capo; e dal 1839-43 i Boeri, che lo avevano popolato dopo gli inglesi, avevano costituito la Repubblica del Natal.
Qui, il primo Vicario Apostolico, mons. Francesco Allard degli Oblati di Maria Immacolata, apprezzò ben presto le qualità del diacono Gérard e quindi dopo un appropriato ritiro di preparazione, lo ordinò sacerdote il 19 febbraio 1954 a Pietermaritzburg, la capitale.
Dopo una certa preparazione per imparare le lingue inglese e zulù, padre Gérard e padre Barrett, ebbero l’incarico nel febbraio 1855, di fondare la missione St-Michel a 50 km a sud della capitale, fra le tribù degli zulù.
Ma il lavoro missionario non ebbe successo, per cui dopo sette anni, il 4 settembre 1860, il fondatore s. Eugenio De Mazenod, da Marsiglia ordinò di lasciare quelle tribù e di penetrare all’interno del Continente africano; seppure dispiaciuto e deluso, mons. Allard ubbidì e ritirò i missionari.
Avendo sentito parlare di re Moshoeshoe e del suo popolo, mons. Allard decise di andare a trovarlo in mezzo alle montagne, nel territorio dei Basotho, raggiungendolo insieme a padre Gérard il 17 febbraio 1862. Chiesta al re l’autorizzazione di stabilirsi nel suo Paese, Moshoeshoe la concesse, scegliendo lui stesso il luogo.
La prima missione cattolica venne chiamata “Villaggio della Madre di Gesù”, nome che più tardi verrà cambiato in “Roma”, perché i protestanti locali si riferivano a loro con un’espressione che diceva “presso quelli di Roma”.
Tutta l’opera missionaria di padre Giuseppe Gérard, fra la popolazione dei Basotho, fu impostata essenzialmente sull’amore per loro, prima ancora dell’evangelizzazione; con pazienza, amorevole cura per gli ammalati e gli anziani, si guadagnò la loro stima e la fiducia.
Quando i boeri invasero il regno tribale, mettendo in difficoltà re Moshoeshoe, padre Gérard, senza badare al pericolo, soccorse i feriti degli scontri, attraversando incolume le linee nemiche; dopo anni di completa dedizione ai Basotho, venne ormai considerato anch’egli un vero basotho.
Nel Basutoland, padre Gérard aprì ben presto una prima cappella, insegnando il catechismo, con un suo metodo semplice, ma adatto allo spirito di quanti l’ascoltavano; in seguito arrivarono come aiuto dalla Francia, le Suore della Sacra Famiglia.
Trascorsi 22 anni nel Basutoland, padre Gérard lasciò la missione di “Roma”, per andare a fondarne un’altra nel Nord del Paese, e il 15 agosto 1876 poté inaugurarla con il nome di “Santa Monica”.
Qui trascorse vent’anni di duro lavoro missionario, che purtroppo per molti anni non diede frutto, provocando in padre Gèrard uno scoramento, ritenendo egli che non fosse più capace di raggiungere il cuore dei pagani; ma alla fine le conversioni arrivarono numerose e al dolore interiore subentrarono tante gioie spirituali.
Nel 1897, ritornò nella sua prima missione a ‘Roma’, continuando a spostarsi nelle varie zone, con il suo fedele cavallo ‘Artaba’; vero pioniere dell’apostolato cattolico nell’Africa del Sud, divenuta per lui ormai la sua seconda patria, dove in effetti trascorse i tre quarti della sua vita.
Nel 1902, poté celebrare il giubileo d’oro della sua professione religiosa; verso la fine della vita, la vista gli si indebolì e l’artrosi lo piegò tutto; due mesi prima della sua fine, ebbe la gioia di battezzare e dare la Prima Comunione al re Griffith Lerotholi, successore di re Moshoeshoe, fondatore della Nazione; ancora un mese prima della sua morte, avvenuta il 29 maggio 1914 a “Roma” nel Lesotho (attuale nome del Basotholand, assunto dopo l’indipendenza avvenuta nel 1966), padre Gérard ad 83 anni, andava ancora a cavallo sulle montagne per visitare i suoi cristiani.
L’apostolo del Basotholand riposa nella Chiesa dell’Immacolata Concezione nella sua missione.
La causa di beatificazione fu introdotta il 1° marzo 1955; papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato il 15 settembre 1988, a Maséru capitale del Lesotho, durante il suo 39° viaggio apostolico, svoltosi in Zimbabwe, Botswana, Lesotho, Swaziland e Mozambico.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2006-12-14

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