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> Home > Sezione Gruppi di Martiri > Beati Martiri Spagnoli Domenicani di Barcellona Condividi su Facebook Twitter

Beati Martiri Spagnoli Domenicani di Barcellona Beatificati nel 2007

Senza data (Celebrazioni singole)

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† Spagna, 1936


Primo di nove figli, Antero Mateo Garcia nacque in Valdevimbre (Leon) il 4 mar. 1875. Per aiutare i genitori negli impegni di lavoro, dovette rinunciare all'inclinazione di consacrarsi a Dio. A 27 anni sposò Manuela Trobadelo, dalla quale ebbe otto figli. Fu sposo e padre ideale, lavoratore tenace ed esemplare.
Conobbe gravi difficoltà economiche per portare avanti la numerosa famiglia, soprattutto quando, per calamità naturali, gli affari gli andarono male e si vide costretto a ritornare nel paese natio da Cembranos (presso Leon) dove i genitori gli avevano impiantato una piccola fabbrica di alcool. Presto, però, da solo si recò a Barcellona per trovare lavoro più redditizio e per sot­trarsi ai pettegolezzi e alle burle dei paesani che lo vedevano tanto devoto.
Dopo nove mesi, essendo stato assunto nelle ferro­vie, nel sett. del 1917 richiamò la famiglia nella capitale catalana. Sin dall'inizio del suo arrivo a Barcellona, frequentò la chiesa dei domenicani, diventandone ter­ziario e due suoi figli frati dell'Ordine. Una figliola fu carmelitana scalza. A costei, che un giorno gli consiglia­va maggior prudenza per non esser preso dai miliziani, rispose che il martirio per lui «è una grazia troppo grande, che non merito».
Nella seconda metà del lug. 1936 fu segnalato dai rossi per la sua religiosità. Il 6 ago. successivo fu visto alla stazione di Barcellona in attesa della moglie e della figlia carmelitana, provenienti con altre religiose da Valenza; fu arrestato ma subito rilasciato. Ripreso il giorno 8, appena finito il lavoro, all'imbrunire fu fucila­to sul ponte detto del «Dragón», a Barcellona. Il giorno seguente, i figli lo trovarono nel deposito dell'ospedale clinico, finito con tre colpi, al labbro superiore, al cuore e allo stomaco.

Nel processo ordinario Mateo Garcia è stato unito con 11 altri martiri che possiamo dividere in 4 gruppi:

a) Domenicani del Terz'Ordine Laicale (o Secolare):
Michele Peiró Victori, padre di famiglia. Nacque in Ayguafreda (Barcellona) il 7 febb. 1887. Sposò Francesca Ribas Roger, dalla quale ebbe due figli, il maggiore dei quali, José fu domenicano. Lavorò in fabbrica, esempio di ogni cristiana virtù. Preso dai miliziani, fu ucciso per strada a Barcellona nella notte tra il 24 e il 25 lug. 1936, «per il suo cattolicesimo pratico e irriducibile e per essere padre di un religioso e fratello di un altro» (il p. Raimondo, O.P., martire anche lui).

b) Monaca domenicana del Secondo Ordine:
Giu­seppina Bonaventura Sauleda Paulis. Nacque in San Poi de Mar (Barcellona) il 30 lug. 1885 e professò il 24 mar. 1906 nel monastero domenicano di Monte Sion di Barcellona, dove l'aveva preceduta la sorella Merce­des. Fu maestra delle novizie e mirabile esempio di carità. Non avendo voluto denunciare il luogo in cui si trovavano rifugiate le altre consorelle e il cappellano, fu presa a fucilate nella notte del 31 ago. 1936 presso l'ippodromo di Barcellona.

c) Suore Domenicane del Terz'Ordine Regolare, del «Beaterio» (convento di semi-clausura) di S. Caterina da Siena di Barcellona:
Maria del Carmelo Zaragoza y Zaragoza. Nata l'1 giu. 1888 in Villajoyosa (Alicante), giovinetta entrò nel «Beaterio» di S. Caterina da Siena emettendo la professione il 18 febb. 1918. Presa dai rossi con la cugina sr. Maria Rosa il 7 ago. 1936 — mentre si accingevano a rifugiarsi a Valenza — furono condotte fuori Barcellona, sulla strada che da Molins de Rey porta a Valenza, e fucilate la notte del giorno dopo nel bosco del Lledoner (comune di Vallirana).
Maria Rosa Adrover Marti. Nacque in San Roque (Cadiz) il 22 lug. 1888. Dopo un'infanzia difficile e piena di privazioni, entrò nel «Beaterio» di S. Caterina da Siena, in cui professò il 18 febb. 1922. Subì, come si è detto il martirio insieme con la cugina sr. Maria del Carmelo, che l'aveva preceduta nel convento.

d) Suore Domenicane del Terz'Ordine Regolare delle Suore dell'Annunziata di Vich:
Raimonda Fossas Romàns. Nacque a Ripoll (Gerona) l'1 nov. 1881 e abbracciò l'Ordine domenicano fra le Suore dell'Annun­ziata di Vich, professando il 17 ago. 1905. Donna forte e prudente, fu più volte priora nei collegi dell'istituto. Subf il martirio, come diremo, con altre 4 consorelle della sua comunità.
Adelfa Soro Bó. Nata in Villanueva de Castellón (Valenza) il 6 mar. 1887, professò il 30 apr. 1907 trascorrendo la sua vita nei collegi dell'istituto per l'educazione delle fanciulle. Subì il martirio con m. Fossas e consorelle.
Teresa Prats Marti. Nacque l'8 genn. 1896 in Ciutadilla (Lérida) ed emise la professione il 5 apr. 1922, dedicandosi all'educazione della gioventù. Subì il martirio con m. Fossas.
Otilia Alonso Gonzàlez. Nata in Enfestella, comune di Nembra-Aller (Oviedo) il 31 dic. 1916, entrò nella casa-madre di Vich il 10 apr. 1932 emettendovi la professione il 15 ott. 1933. Al momento della persecuzione del 1936 si trovava in Barcellona in attesa di trasferirsi nella Asturie presso i suoi. Subì il martirio con m. Fossas.
Raimonda Perramón Vila. Era nata in Vich il 2 ago. 1898. Entrò il 13 sett. 1920 nella Congregazione delle Domenicane del­l'Annunziata, fondate proprio in Vich dal b. Francesco Coll, O.P. nel 1856. Iniziò il noviziato il 5 apr. 1922 professando l'anno dopo come suora cooperatrice. Si dedicò con grande attenzione ed umiltà a tutte le occupazioni del collegio di via Trafalgar di Barcellona. Subì il martirio con m. Fossas.
Martirio delle suddette suore domenicane di Vich.
La mattina del 27 lug. 1936, m. Raimonda Fossas — priora del collegio di via Trafalgar, Barcellona — viene presa dai miliziani con altre 4 consorelle: Adelfa Soro, Teresa Marti, Otilia Alonso e Raimonda Perramón. I miliziani, dopo aver tentato invano di farle desistere dalla loro consacrazione, soprattutto le giovani, le con­dussero fuori città, sulla via di Valvidriera, per fucilarle. Per prima cadde la priora, la quale, con grande forza d'animo aveva esortato le consorelle ad esser fedeli a Cristo e a prepararsi a ben morire; poi sr. Adelfa e sr. Teresa, tutt'è tre fucilate in testa. Mentre sr. Otilia e sr. Raimonda, più giovani, furono colpite nel ventre «perché — come disse una miliziana — imparassero cosa significhi soffrire». Infatti, la prima morì due ore dopo e la seconda nel pomeriggio del giorno seguente, ambedue tra grandi sofferenze e in piena conoscenza, edificando i presenti al loro trapasso.
Reginalda Picas Planas. Nata in Borreda (Barcello­na) il 25 magg. 1895, il 30 sett. del 1919 vestì l'abito domenicano tra le Suore Domenicane dell'Annunziata e professò il 30 sett. 1920. Subì il martirio a Manresa il 27 lug. 1936.
Rosa Jutglar Gallart. Nacque a Sabassona (Barcellona) il 25 genn. 1900 ed emise la professione tra le Domenicane dell'Annunziata il 30 sett. 1921. Faceva parte, come sr. Reginalda, della comunità di Manresa. Tutt'e due avevano abbandonato il collegio il 20 lug. 1936 per rifugiarsi presso una famiglia. Scoper­te, furono condotte fuori Manresa e il giorno 21 fucilate.

Il processo sulla fama di martirio di Mateo Garcia e degli undici servi di Dio fu iniziato nella diocesi di Barcellona l'8 genn. 1958 e si concluse il 26 febb. 1963. Fu trascritto in copia pubblica dalla S. Congregazione per le Cause dei Santi nel 1970.


Autore:
Sadoc M. Bertucci


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-12-20

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