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> Home > Sezione Chiese Orientali Ortodosse > San Bojan detto Enravota Condividi su Facebook Twitter

San Bojan detto Enravota Protomartire bulgaro, principe

28 marzo (Chiese Orientali)

Preslav, 810 ca. - † 833


Venerato nella Chiesa Ortodossa Bulgara, il principe martire Bojan detto anche Enravota, fa parte del ristretto gruppo di regnanti, come s. Boris I (853-889) e s. Pietro di Bulgaria (927-969), che sono venerati come santi anche da altre Chiese Orientali, in particolare da quella Bizantina, di cui la Chiesa Bulgara faceva parte sin dal lontano 870.
In effetti san Bojan è venerato come protomartire cristiano della Bulgaria, perché la sua vicenda terrena si svolse storicamente quando il cristianesimo era agli albori nella pagana terra bulgara; infatti la nuova religione, proveniente da Bisanzio, si affermò al tempo del pronipote di Bojan, lo zar Boris I, che ricevette il battesimo nell’865 e proclamò il cristianesimo religione di Stato; il principe Bojan era già morto nell’833, più di 30 anni prima.
La Bulgaria corrisponde grosso modo al territorio dell’antica Tracia dei Greci e dei Romani, la cui parte settentrionale lungo il Danubio, entrò a far parte della Mesia al tempo di Augusto.
Dall’inizio del VI secolo, s’infiltrarono nella Mesia tribù slave e vi si installarono nel 581, ripopolando la regione insieme ai locali superstiti delle loro invasioni devastatrici.
Fra queste tribù vi erano anche i Bulgari, temibili cavalieri di origine finnica o forse turco-mongola, eredi dei terribili Unni.
I Bulgari al comando dei loro khan, per un paio di secoli operarono più volte scorrerie nei Balcani, minacciando anche Costantinopoli e occupando vari territori bizantini; la loro conquista ebbe un grande slancio con l’occupazione nell’809 di Serdica (odierna Sofia), ad opera del terribile khan Krum, che nell’811 vinse ed uccise l’imperatore bizantino Niceforo I, assediando la stessa Costantinopoli, che fu salva solo per l’improvvisa morte del khan.
Approfittando delle discordie in seno all’impero bizantino (lotte per l’iconoclastia), i bulgari al comando del khan Omurtag (814-831) e poi del khan Malamir (831-836), occuparono i territori slavi fino all’Albania, senza però riuscire a raggiungere il Mar Egeo.
Ci fermiamo qui con la breve panoramica storica, perché siamo arrivati agli anni in cui visse il principe Bojan, e i Bulgari avevano ormai iniziato la trasformazione della loro organizzazione tribale, in un’organizzazione statale, che li porterà a diventare un Impero, a lasciare il paganesimo, ed abbracciare il cristianesimo con i zar Boris I e suo figlio Simeone I (893-927).
I cristiani erano perseguitati in Bulgaria, specie nei territori bizantini occupati, sin dall’inizio del IX secolo, sotto il regno del bellicoso e pagano khan Krum (802-814) e in quegli anni nacque Bojan detto poi anche Enravota, figlio primogenito del sovrano bulgaro il khan Omurtag (816-831).
Pure in quegli anni morirono i 15 martiri di Tiberiopoli uccisi dai bulgari pagani, raffigurati in una splendida miniatura nel “Menologio di Basilio II”; molti cristiani dei territori bizantini furono trasferiti all’interno del Paese, lontano dai confini dell’impero e ad alcuni di essi furono dati incarichi di responsabilità, secondo la loro educazione e della loro precedente occupazione presso l’amministrazione bizantina.
Uno di questi, un certo Kinamos fu fatto prigioniero al tempo del re Krum e poi liberato; ma si ignora il motivo, fu di nuovo incarcerato dal successore il khan Omurtag; successivamente, alla morte di Omurtag la corona passò nell’831 al fratello minore di Bojan, Malamir, nonostante che egli fosse il primogenito.
Al nuovo khan, Bojan chiese di concedere la libertà al cristiano Kinamos; ma poi il sovrano si accorse che il dignitario bizantino aveva una grande influenza sul fratello Bojan e quindi volle accertarsi che non fosse divenuto cristiano anche lui.
Allora organizzò un banchetto sacrificale pagano, a cui invitò anche il fratello; ma Bojan che cristiano lo era già da tempo, rifiutò categoricamente; Malamir al suo rifiuto, ne decretò la morte mediante decapitazione.
Lo storico Teofilatto di Bulgaria (1090-1126) arcivescovo di Ohrida, nella sua “Storia dei 15 martiri di Tiberiopoli”, riporta che il principe Bojan al momento del martirio, avvenuto nell’833 forse a Preslav, avrebbe pronunziato le profetiche parole: “Questa fede, per la quale oggi muoio, si diffonderà nella terra dei bulgari. Voi invano cercate di distruggerla con la mia morte. Il segno della Croce sarà dappertutto, verranno innalzati templi al vero Dio e sacerdoti puri, serviranno puramente il Dio puro. Invece gli idoli e i loro altari sacrileghi, saranno distrutti come se mai fossero esistiti”.
Tre anni più tardi morì lo stesso Malamir e il suo pronipote Boris I nell’865, proclamerà il cristianesimo religione di Stato.
Il protomartire del popolo bulgaro, san Bojan detto Enravota è commemorato il 28 marzo.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2006-06-06

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