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Santi Galazione ed Episteme Sposi e martiri

5 novembre

† Emesa, III secolo

I santi coniugi Galazione ed Episteme subirono il martirio presso Emesa nel III secolo per testimoniare la loro fede cristiana.


I santi coniugi Galazione ed Episteme vissero nel III secolo sotto il regno dell’imperatore Decio ed il governatore Secondo nella città di Emesa. I genitori di Galazione, Cleitofone e Leucippa, erano dei ricchi pagani della città, addolorati per la sterilità di lei, nonostante le incessanti preghiere rivolte agli idoli. Un monaco di nome Onofrio, di passaggio nella città per raccogliere elemosine da distribuire ai poveri ed annunciare il Vangelo. Un giorno, a tal scopo bussò anche alla porta di Leucippa e vedendo l’afflizione del suo volto le domandò il motivo di tanta tristezza. Appreso della sterilità della donna, Onofrio replicò che si era semplicemente dinnanzi ad un provvidenziale intervento divino, volto ad impedire l’affidamento ai demoni della sua eventuale progenitura. La donna si impegnò allora con l’aiuto del monaco ad accostarsi ai misteri della fede cristiana ed infine ricevette il battesimo.
Non molto tempo dopo, anche suo marito abbracciò il cristianesimo e ben presto vide così la luce il loro primo figlio, che ricevette il nome di Galazione. Quando il ragazzo ebbe vent’anni, suo padre, ormai vedovo, decise di darlo in sposo ad una giovane fanciulla pagana di nome Episteme. Galazione accettò per obbedienza a suo padre ma, temendo di tradire il battesimo ricevuto, rifiutò qualsiasi rapporto con la ragazza. Persuasa dagli argomenti del suo sposo, anche Episteme decise infine di farsi battezzare. Ciò avvenne per mano di Galazione stesso.
Otto giorni dopo, Episteme ebbe una visione durante la quale vide la gloria riservata in Cielo a coloro che abbiano conservato intatta la loro verginità per dedicarsi interamente a Dio. Fece allora partecipe del sogno anche suo marito ed i due sposi decisero allora di comune accordo di mantenere una vita casta sino alla loro morte. Distribuirono inoltre i loro beni ai più bisognosi, convinti di poter essere poi ricompensati da un tesoro eterno. Partirono poi alla volta del deserto del Sinai, ove trovarono un gruppo di dodici eremiti, che accettarono di accogliere Galazione nella loro comunità ed inviarono Episteme da un gruppo di quattro donne che praticavano l’ascesi in un eremitaggio nelle vicinanze. Galazione entrò subito nel clima adatto, vegliando per notti intere e vigilando contro le distrazioni, raggiungendo così ben presto un alto grado di virtù.
La loro epoca fu contraddistinta da numerose persecuzione contro i cristiani, in particolare quelli che si ritiravano nel deserto. Come una truppa di soldati imperiali si diresse verso l’eremo di Galazione, Episteme ebbe una rivelazione della gloria celeste riservata ai martiri e vide che ella era chiamata a condividerla con il suo sposo. Ottenne allora dalla sua superiora la benedizione per potersi ricongiungere a lui ed offrirsi alla morte per il Cristo insieme a colui che era stato maestro nella fede e suo compagno di vita. I due comparirono allora insieme davanti al governatore Urso: reprimendo le minacce e restando saldi nella fede, furono sottoposti ad orribili torture che si evita di elencare. Morirono infine colpiti da spada, conseguendo così la gloriosa palma del martiro. Galazione aveva allora trent’anni, mentre Episteme solamente sedici. Rifiutatisi di unirsi secondo la carne in questa effimera vita, furono così uniti da Dio per l’eternità.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-08-06

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